A Sesto Fiorentino, in una scuola superiore, uno studente ha puntato la pistola ad un professore, accusandolo di avergli messo troppe note. “Come arrivo in classe espleto le fase iniziali – ha raccontato oggi la vittima, intervistata dai microfoni di Storie Italiane, su Rai Uno – quelle dell’appello e del registro elettronico. Dopo circa 5-10 minuti si avvicina uno studente a me e mi fa: “professore lei mi ha messo troppe note”, tra parentesi cosa non vera perchè penso di essere l’unico ad avergliene messe poche o niente, e mi dice “dobbiamo risolvere questa situazione”, e tira fuori una pistola”.
Un ragazzo di soli 15 anni: “Siccome credo che fpsse un modo per attirare l’attenzione, ho cercato di rimanere calmo perchè ovviamente credo che quello che cercasse fosse proprio quello di attirare l’attenzione e manifestare il suo essere bullo, e quindi ho abbassato subito i torni avvertendo di rimetterla via perchè magari qualche professor non buontempone come me gli avrebbe potuto far passare dei guai peggiori”. Sulla pistola giocattolo: “Credo che l’abbia presa dallo zaino e quando me l’ha puntata l’ha tirata fuori da dietro i pantaloni e me l’ha puntata da una certa distanza all’altezza della testa”.
PROF MINACCIATO IN CLASSE CON PISTOLA: “DELUSO DALLA CONDIVISIONE DEL VIDEO”
Ma cosa ha pensato il professore in quegli istanti? “Il primo pensiero, mi passi il termine, è stato un po’ di autocritica, ho sempre cercato di essere cordiale ed educato con i ragazzi ma qualche volte vieni frainteso e quindi a volte con alcuni non serve la carota ma il bastone. Questo ragazzo sabato è venuto a cercarmi nell’aula dove facevo lezione durante l’intervallo, è venuto a scusarsi”.
Il professore è rimasto molto deluso perchè il video di quanto accaduto è finito in rete: “Sono rimasto un po’ deluso, mi aspettavo di tutto, se ne vedono di tutti i colori in tv e internet, ma non credevo si arrivasse a tanto. Credo che abbia realizzato che per 20 secondi di risate ha scatenato un domino di eventi più grossi di lui e che potrebbero portare a conseguenze gravi. Sembra banale dirlo – conclude il professore che ha ricevuto una pistola puntata al volto – ma tutto deve partire dalle famiglie, soprattutto far capire a questi ragazzini che cominciano ad avere un’età che ogni azione che fanno portano ad una reazione di cui sono responsabili”.