PROFESSORESSA LASCIA IN EREDITÀ MEZZO MILIONE DI EURO AI POVERI DI GENOVA

«Quando non ci sarò più, vorrei che i miei beni andassero a chi ne ha bisogno». La professoressa di Genova che aveva risparmiato una vita intera ha deciso di lasciare in eredità tutta la sua “fortuna” ai poveri della città, ai più bisognosi: arriva a ridosso della Festa del 25 aprile la storia di Sandra Arosio, prof e scrittrice (di vicende legate alla Resistenza), venuta a mancare un anno fa in un tragico incidente ma che solo in questi giorni si è venuto a conoscenza della sua incredibile storia. Un patrimonio da oltre mezzo milione di euro donato quasi interamente a realtà del terzo settore come Caritas, Comunità di Sant’Egidio e altre ancora.



La benefattrice genovese ha lasciato tutto in quel testamento siglato nel 2017 a chi quei soldi avrebbe potuto utilizzarli per migliorare, anche se di poco, le proprie condizioni di dignitosa umanità: dei 500mila euro, racconta “Il Secolo XIX” che ha dato notizia della particolare storia di Sandra Arosio, circa 150mila euro serviranno a garantire un pasto al giorno per circa 800 poveri e senzatetto di Genova. Come ricordato dall’avvocato che la sostenne all’epoca nella registrazione del testamento, già da molti anni «la signora Arosio si era occupata di adozioni a distanza e donazioni ai terremotati del centro Italia». Lo scorso lunedì 17 aprile, giorno della Santa Messa di suffragio, la famiglia ha raccontato le ultime volontà lasciate dalla prof Arosio: tra gli altri erano presenti alcuni rappresentanti di Sant’Egidio, che hanno voluto ricordare di quando negli scorsi anni vennero contattati dalla docente. «La professoressa Arosio in perfetto stile genovese, ha abbracciato lo spirito di solidarietà e vicinanza ai più deboli, chiedendo di poter sostenere progetti a favore dei senzatetto e dei nuovi poveri», spiega la Comunità di Sant’Egidio al “Il Secolo XIX”.



CHI ERA SANDRA AROSIO, LA PROF DI GENOVA CHE HA DONATO UNA FORTUNA PER I POVERI

Soldi per pasti caldi, progetti a favore dei senzatetto, dei fragili e dei migranti: questo prevedeva il testamento stilato nel 2017 e che era cominciato a dare i suoi frutti già prima della tragica morte di Sandra Arosio. L’accordo infatti prevedeva la donazione progressiva dell’eredità per sostenere progetti umanitari legati alla città.

La professoressa benefattrice, dicevamo, era una donna di profonda cultura: anni fa scrisse un saggio su tre scrittori triestini – l’irredentista Scipio Slataper e i fratelli Giani e Carlo Stuparich – travolti prima dalla Grande Guerra e poi dalla dittatura fascista. L’impegno per la memoria del passato doloroso di tanti italiani (morti per la libertà della propria patria) è stato uno dei tratti caratteristici dell’insegnamento lasciato da Sandra Arosio. Ma non l’unico: proprio quel “non dovuto” lascito di 500 mila euro ai poveri e più bisognosi resta testimonianza vivente di cosa può voler dire “contrastare” (in silenzio e senza proclami) l’aridità di cuore dei nostri giorni contemporanei.