Giacomo Gorini, immunologo che ha contribuito alla nascita del vaccino di AstraZeneca, è intervenuto nella mattinata di oggi, martedì 13 luglio 2021, ai microfoni di “Omnibus”, trasmissione in onda su La 7, per discutere della pandemia di Coronavirus, a partire dal rischio focolai dopo i festeggiamenti in tutto il Paese per la vittoria degli Europei 2020 da parte della Nazionale italiana di calcio. “C’è un rischio che deriva dall’assembramento, ma va detto che si trattava perlopiù di persone giovani e all’aperto – ha asserito l’esperto –. Speriamo siano vaccinati, così controlleremo i ricoveri ospedalieri. In ogni caso, vedremo gli effetti entro due settimane”.



Troppo spesso, secondo Gorini, guardiamo cosa succedeva l’anno scorso, scordandoci che stavolta il virus è diverso, con varianti molto più infettive, come quella Delta. La possibilità di utilizzare il green pass per partecipare agli eventi, dunque, “è un’opzione che sottoscrivo e con la quale sono completamente d’accordo. Preferirei non ce ne fosse bisogno, ma se l’alternativa è la terapia intensiva, bisogna ricorrervi”. Intanto, Sergio Abrignani (Cts), ha parlato della possibilità entro fine agosto di arrivare addirittura a 30mila casi positivi al giorno, punto di vista che Gorini ha commentato così: “Ci può essere un aumento dei contagi per via della maggiore infettività. Fortunatamente abbiamo l’arma dei vaccini, che, somministrati con due dosi, risultano essere molto efficaci. La nostra situazione, rispetto al Regno Unito, è ben diversa, perché loro hanno vaccinato a tappeto per fasce d’età, mentre noi abbiamo ancora 2,5 milioni di over 60 scoperti, che devono correre a vaccinarsi”.



GIACOMO GORINI: “SCUOLE, INSEGNANTI SI VACCININO E DIANO L’ESEMPIO”

L’immunologo Giacomo Gorini, durante la sua intervista a “Omnibus”, ha poi fatto il punto della situazione sui vaccini aggiornati contro le varianti (“Meglio farsi trovare pronti e produrre vaccini di nuova generazione. Quelli che abbiamo ora funzionano, in quanto i dati ci dicono che per le persone che da vaccinate prendono l’infezione, il decorso clinico è più lieve”), sottolineando poi che se l’Italia ha scelto di non utilizzare più i vaccini a vettore virale (AstraZeneca e Johnson & Johnson), è naturale che vi sarà abbastanza disponibilità di dosi Pfizer e Moderna.



Per quanto concerne gli effetti collaterali, essi appartengono a tutti i farmaci, ma va specificato che, per il caso AstraZeneca, “l’Ema ha sempre mantenuto la stessa linea, con i singoli Stati che hanno ignorato le indicazioni dell’ente europeo, creando diffidenza nella popolazione”. La terza dose di siero anti-Covid sarà somministrata se le persone vaccinate si infetteranno sempre di più nel lungo termine, ma il primo pensiero va alle scuole: “Si parla da tanto di vaccinare gli adolescenti, ma mi lascia sconcertato il fatto che molti insegnanti non l’abbiano ancora fatto. Queste persone dovrebbero insegnare senso civico, invece non dimostrano capacità critica”.