Bari, professore picchiato: “Trionfi la giustizia, ma temo ripercussioni”
Durante La Vita in Diretta, in onda su Rai 1, si è parlato nuovamente del caso del professore picchiato a Bari dal padre di un’alunna a cui ha messo una nota. Oggi, infatti, dopo le accuse da parte della studentessa di molestie da parte del professore, il padre della ragazza è stata condotto in arresto, mentre le molestie per ora sembrano non essere in discussione. Dal conto suo, d’altronde, il professore le aveva negate, seppur la Presidente dell’istituto in cui lavora avesse puntato anch’ella il dito contro di lui.
A La Vita in Diretta il professore picchiato a Bari ha rilasciato una dichiarazione. “Trionfi la giustizia”, ha detto, “riaccreditando al cospetto dell’opinione pubblica la mia onorabilità di uomo e docente, soltanto dedita all’esecuzione del mio dovere. Sono stato oggetto di una terribile vicenda, di orribili conseguenze, soltanto per avere fatto degnamente il mio dovere. Se già da questi primi riscontri d’indagine sembra che venga accreditata la mia tesi”. “Presumo”, ha concluso infine il professore picchiato a Bari, “che il mio aggressore fosse il padre della ragazza, perché l’avevo visto una volta in passato all’entrata della scuola. Non nascondo che l’avvenuto arresto del colpevole possa ingenerare ulteriori eventuali ritorsioni a mio danno, questo è il mio timore attuale“.
Professore picchiato a Bari: arrestato il padre dell’alunna
Nella puntata odierna di Ore 14, in onda su Rai 2, si è tornanti a parlare della vicenda del professore picchiato a Bari per aver messo una nota all’alunna. In queste ore, infatti, è giunta la notizia dell’arresto del padre dell’alunna, di 34 anni. Il professore aveva denunciato da subito l’accaduto, ma la preside dell’istituto Maiorana, dove si è svolto il pestaggio, aveva dato, invece, adito al racconto della ragazzina e di un gruppo di amiche che parlavano di atteggiamenti molesti del docente ai loro danni.
Ed era stato proprio ai microfoni di Ore 14 che il professore picchiato a Bari aveva raccontato l’accaduto. Emilio Orlando è stato il primo ad esprimersi sulla vicenda, sostenendo che la ragazzina avrebbe “istigato a sostenere una tesi” alcune amiche, per “coprire di fango il professore”. Ed inoltre le ragazze avrebbero anche raggiunto il loro scopo, “perché se lo ricolleghiamo alle dichiarazioni della preside dell’istituto durante (..) capiamo che qualcosa non è andato, che qualche domanda dobbiamo porcela”. Insomma, per Orlando è importante capire “perché la preside ha dato esclusivamente credito a quello che hanno raccontato le ragazze”.
Professore picchiato a Bari, Bruzzone: “Si rischia di creare il mostro dove non c’è”
Durante la trasmissione Ore 14, in onda su Rai 2, è intervenuta anche la dottoressa Roberta Bruzzone, commentando a sua volta la notizia del professore picchiato a Bari e dell’arresto del padre dell’alunna a cui aveva messo una nota. Già nei momenti immediatamente successivi all’accaduto, le due insegnanti intervenute per allontanare l’uomo che stava picchiando il professore, avevano detto di aver notato il gruppo di ragazzine riunite attorno alla “vittima” che cercava di convincerle a sostenere la tesi delle moleste, ma la preside avrebbe comunque preferito dar adito alla voce delle ragazzine, ignorando il docente.
Secondo la dottoressa Bruzzone, l’accusa di molestie era “un pretesto per coprire l’aggressione brutale che aveva subito il professore” picchiato a Bari, colpevole solo di “aver fatto il suo lavoro”, mettendo una nota per un comportamento scorretto di uno studente. “La ragazzina non facciamo fatica ad immaginare in che contesta sia cresciuta” a fronte di quanto successo, “e la parte grave di questa vicenda è che la preside si è lanciata in affermazioni molto gravi, dando per certa la versione della ragazza”. Il rischio, insomma, secondo la dottoressa Bruzzone, “creare il mostro, dove il mostro non c’era assolutamente”.