Il prof picchiato sotto casa a Napoli, Enrico Morabito, è intervenuto a “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di mercoledì 23 febbraio 2022. Il docente è stato pestato a sangue da cinque individui d’età compresa fra i 40 e i 50 anni dopo un rimprovero ai suoi studenti e in data odierna ha raccontato come si sta evolvendo la vicenda: “Mi sento meglio, le forze dell’ordine stanno facendo un lavoro eccezionale. I carabinieri mi hanno contattato ieri per chiedermi se avessi subito altre minacce attraverso i social o di persona. Fortunatamente così non è stato e mi hanno ribadito ancora una volta il concetto che non mi abbandonano e continuano le indagini. Non ho ricevuto altre minacce, solo insulti sui social”.
L’insegnante ha ricordato di avere messo una nota sul registro di classe e di avere ripreso gli studenti perché “poco scolarizzati” e con atteggiamenti “irrispettosi“ nei confronti dei docenti e degli adulti. Il professor Morabito non esclude che si possa essere trattato anche di un’aggressione omofoba, perché una sua studentessa di dieci anni aveva rivelato di sentirsi attratta dalle altre ragazzine. Di fronte a quelle parole, il docente ha detto di averla incoraggiata a non avere paura dei giudizi altrui, ribadendo come non vi sia nulla di male ad amare altre persone dello stesso sesso.
PROF PICCHIATO A NAPOLI SOTTO CASA: “GENERAZIONI DI GIOVANI ARRABBIATI, NON HANNO PIÙ RISPETTO”
Enrico Morabito, il prof picchiato a Napoli sotto casa sua, ha dichiarato nei giorni scorsi su questo argomento, ai microfoni di “Quotidiano Nazionale”, quanto segue: “Sono generazioni di giovani arrabbiati, che non hanno più rispetto per le persone. Non solo i giovani, ma anche i genitori che non sanno più educare alle regole i propri figli”.
Il dirigente scolastico ha espresso massima solidarietà nei confronti del malcapitato docente campano: “Il preside è molto addolorato per quanto accaduto. Mi ha detto: questo sarà un motivo in più per continuare a lottare contro un sistema criminale”.