Il ministro dell’Università, Maria Cristina Messa, ha rilasciato un’intervista ai microfoni del “Corriere della Sera”, nella quale ha spiegato come avverrà il controllo del Green Pass presso gli atenei italiani. Si tratterà, sostanzialmente, di verifiche a campione, che, agli esami, potranno essere fatte da un professore o da un suo delegato prima dell’interrogazione. Invece, per i docenti e il personale universitario il controllo è “uno a uno. Gli atenei più piccoli riescono a farlo all’ingresso, quelli più grandi stanno attivando delle piattaforme”.



Se uno studente sarà sprovvisto di Green Pass sarà invitato a uscire e, sulla multa da 400 euro prevista, il ministro ha dichiarato: “Il responsabile del rispetto delle regole è il rettore. Se dovessero esserci situazioni particolari, verranno segnalate alle autorità preposte. Lo spirito delle norme sull’obbligo di Green Pass è chiaro ed è quello di insistere sul vaccino per tornare in presenza”.



MARIA CRISTINA MESSA: “ATENEI RIAPERTI AL 75% IN PRESENZA”

Il ministro Messa, sempre sulle colonne del “Corriere”, ha poi affermato che le università potranno riaccogliere circa il 75 per cento dei loro studenti in presenza. Per i corsi più numerosi, dovranno invece usare la didattica integrata, con lezioni miste anche online. Per quanto concerne invece il distanziamento, si tratta di “una misura decisa dal Cts, non si può cambiare”.

Inevitabile, poi, un riferimento all’errore nella domanda numero 56 del test di Medicina del 3 settembre scorso: “C’è stato un errore nella trascrizione di un segno, la neutralizziamo: varrà un punto e mezzo per tutti, per chi ha risposto e chi no. Il test è valido”. In merito agli altri quesiti contestati, invece, “in realtà sono le risposte pubblicate sul sito che sono errate. Nella correzione, che è automatica, non ci saranno errori. L’anno prossimo istituiremo un controllo di terzo livello, cioè esterno, prima di rilasciare le domande. Oggi sono controllate dalla commissione che le sceglie, poi passano al Cineca che le trascrive, e sono di nuovo al vaglio della commissione. Serve un occhio esterno, fin qui inesistente per evitare che trapelassero indiscrezioni”.