DIETROFRONT SCUOLA DI ROVIGO: ABBASSATI I VOTI DI CONDOTTA AGLI STUDENTI CHE HANNO IMPALLINATO LA PROF

Dopo l’intervento ufficiale del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara la scuola di Rovigo fa dietrofront e annuncia l’abbassamento dei voti di condotta per gli studenti rei di aver “impallinato” la loro prof ormai nel gennaio scorso. Il Consiglio di Classe dell’Istituto Viola Marchesini di Rovigo ha così stabilito in giornata – dopo essere stato riconvocato post confronto tra il Ministro e la dirigente scolastica Isabella Sgarbi – che i voti in condotta degli studenti sono abbassati a un 7 e a tre 6 (mentre erano rispettivamente un 9 e tre 8 fino ad oggi).



La notizia del voto di condotta “alto” rispetto a quanto commesso in classe aveva scatenato il dibattito pubblico negli ultimi giorni, con la stessa prof che aveva denunciato di sentirsi a forte disagio dopo che il Consiglio di Classe aveva diramato quei voti in sede di scrutini. In giornata, il ministro aveva chiesto di rivedere le decisioni prese dalla scuola e in una intervista a “La Stampa” aveva aggiunto «Visti gli esiti della relazione degli ispettori e considerata la non corretta applicazione del Dpr 122/2009 e del regolamento di istituto, ho avvertito l’esigenza di invitare la dirigente scolastica a riconvocare il consiglio di classe, al fine di riconsiderare in autotutela le decisioni prese». A quel punto è stata la stessa preside a spiegare all’ANSA di aver parlato con il Ministro, «ora riconvocheremo il Consiglio di classe per riflettere e rivalutare la situazione».



DECISIVO L’INTERVENTO DI VALDITARA: ORA COSA SUCCEDE AGLI STUDENTI DI ROVIGO

A quel punto l’esito del Consiglio di Classe della scuola di Rovigo ha cambiato la propria iniziale decisione abbassando drasticamente i voti di condotta: allo studente che aveva preso 9 in condotta è stato attribuito un 7 mentre agli altri che avevano avuto 8 in condotta, oggi il consiglio di classe ha dato 6. In termini di legge attuali, il voto di condotta inferiore alla sufficienza – che resta il 6 – determina la non ammissione alla classe successiva.

Questo significa che i 4 studenti che hanno “impallinato” la prof in classe non rischiano al momento una bocciatura per l’anno prossimo: non è detto però che le cose non possano cambiare a breve, come ha spiegato ancora il Ministro Valditara, risultato decisivo nel modificare la decisione del Consiglio di Classe. «Bisogna intervenire sul tema della condotta e delle sospensioni: non sono favorevole a lasciare a casa, a non fare nulla un ragazzo che si è comportato male, significa abbandonarlo a se stesso. Domani presenterò delle proposte in questa direzione per dare responsabilità, maturità, autorevolezza e perché serve rispetto verso i docenti», ha spiegato oggi il titolare del MIM intervenendo alla Confsal. Ma era sempre nell’intervista mattutina in cui Valditara spiegava come «Ci dovrà essere un ripensamento sul significato e sul ruolo, all’interno dell’intero anno scolastico, del voto di condotta. Ho scritto alla preside di Rovigo e le ho detto che dare 9 a chi a sparato lo ritengo un messaggio diseducativo. Ci sono tanti voti a disposizione. Siccome c’è l’autonomia delle scuole e il ministro non può dire decido io, gli ispettori sono stati mandati per capire se gli scrutini sono stati coerenti con i regolamenti interni». Secondo quanto riporta l’ANSA, gli ispettori del Ministero hanno scoperto che nel primo quadrimestre gli studenti “impallinatori” avevano preso 5 in condotta, salvo poi trasformarlo in 9 a fine anno in quanto il Consiglio di Classe aveva ritenuto il comportamento dei 15enni «irreprensibile e in linea con il piano di offerta formativa dell’istituto».