A Morning News la prof di Rovigo Maria Cristina Finatti, che venne colpita con una pistola a pallini durante una lezione. Il caso è tornato d’attualità in questi giorni in quanto gli studenti protagonisti di quel gesto sono stati tutti promossi, soprattutto con il nove in condotta, in quanto i fatti sarebbero avvenuti durante il primo quadrimestre. “Rivedendo le immagini mi sento ancora rattristata, non mi rendo ancora conto che questi ragazzi mi abbiano preso così di mira, per loro era solo una nuova esperienza per fare un video e avere tanti follower, me lo so spiegare solo così”.
“Hanno approfittato di un’ora per disporsi come volevano, avevano disposto tutto. Poi hanno voluto mettere i cellulari vicino al davanzale e hanno agito. Io ero preso dalla mia lezione e loro hanno dato il via con una domanda su una diapositiva, poi dopo ho cominciato a vedere dei pallini, pensavo foss la solita cerbottana con i pallini di carta, fino a che non mi è arrivato un pallino sulla testa e poi mi sono alzato dalla cattedra”.
PROF DI ROVIGO: “SONO STATA SUBITO PUNITA IO, LORO INVECE…”
La prof. di Rovigo ha proseguito: “Io sono stata punita subito, mi hanno tolto la classe e non so se volevano togliermi anche tutte le altre classi. La dirigenza aveva poca fiducia in me, forse pensavano che non fossi più in grado di insegnare. A scuola ci sono gli insegnanti di Serie A e B, io sono di B nonostante abbia due lauree, fra cui una nel 2017, ho fatto tantissime cose. Non è stata riconosciuta la mia professionalità? Si esatto…”.
“Il coordinatore della classe propone i voti degli studenti – ha continuato la prof di Rovigo in merito al nove in condotta – è un voto studiato, non me lo so spiegare perchè non facevo più parte del consiglio di classe perchè mi hanno eliminato dallo stesso“. E ancora: “Dopo la denuncia si sono scusati e mi hanno dato un mazzo di fiori. Loro non hanno ammesso di aver fatto un atto, non si rendono conto di quanto fatto. Io son contenta di averli querelati”. Quindi ha concluso: “Abbiamo parlato tanto, adesso dobbiamo agire”.