Si tinge di giallo – o almeno prova a tingersi di giallo – l’episodio che ha coinvolto la prof Eliana Frontini, professoressa di Novara finita nel caos per la frase «uno di meno» in relazione alla morte di Mario Cerciello Rega. Come riportano i colleghi di Repubblica, l’insegnante ha affermato: «Quel post non l’ho scritto io, chi mi conosce sa che non penso quelle cose». La docente, che come vi abbiamo riportato rischia di perdere la cattedra, ha aggiunto di essersi assunta una responsabilità non sua: la Frontini ha evidenziato che non si è trattato di hackeraggio ma sarebbe stato usato il suo account e il suo computer. «So chi lo ha scritto ma ne parlerò solo con le autorità competenti e anche questa persona spiegherà tutto quando sarà convocata. E’ pronta a prendersi le sue responsabilità», ha concluso la prof. Una versione molto diversa rispetto a quella degli scorsi giorni, quando la diretta interessata si era assunta la paternità della frase: «Un carabiniere deve mettersi in conto certi rischi», aveva affermato. Attesi nuovi aggiornamenti nel corso delle prossime ore… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



ELIANA FRONTINI RISCHIA DI PERDERE LA CATTEDRA

«Uno in meno e chiaramente con sguardo poco intelligente. Non ne sentiremo la mancanza»: queste le parole della professoressa Eliana Frontini su Facebook a proposito dell’omicidio di Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso quattro giorni fa a Roma. Parole che non sono passate inosservate e che ora rischiano di farle perdere la cattedra al Liceo scientifico Pascal di Romentino (Novara): il Ministero dell’Istruzione ha annunciato per oggi l’avvio del procedimento disciplinare e il licenziamento è molto più di un’ipotesi, riporta Il Giornale. Insegnante di Storia dell’arte, la Frontini ha chiesto scusa per il commento ma potrebbe non bastare. Ma non solo: la prof risulta essere iscritta all’Ordine dei giornalisti del Piemonte, con il presidente del Consiglio Nazionale dell’Odg Carlo Verna che ha definito «indegno» il suo commento. Verna ha aggiunto che Eliana Frontini dovrà rispondere «al Consiglio di Disciplina del Piemonte cui sarà segnalata, salvo una verifica su eventuale omonimia». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



PROF VS CARABINIERE UCCISO: “UNO DI MENO”

Il caso del povero carabiniere ucciso a Roma tra giovedì e venerdì si “arricchisce” purtroppo di diverse vicende “collaterali” ben poco entusiasmanti e tutt’altro che “degne”: dopo il “tifo” sui social per gli assassini e dopo la bagarre esplosa per la foto di uno dei due presunti assassini di Mario Cerciello Rega bendato e ammanettato all’interno della caserma dei Carabinieri dopo l’arresto, spunta un post di una docente che senza alcun freno insulta pesantemente un uomo morto in servizio durante il suo lavoro. Il post, cancellato poi dopo la marea di critiche ricevute, recitava così: «Uno in meno e chiaramente con sguardo poco intelligente. Non ne sentiremo la mancanza»; a scriverlo è la prof. Eliana Frontini – insegnante di Lettere e Storia dell’arte presso il liceo scientifico Pascal di Romentino, Novara – sul suo canale Facebook non prima di cancellare il tutto dopo le polemiche sollevate dalla denuncia di due parlamentari della Lega, Cristina Patelli e Paolo Tiramani. A quel punto però il danno ormai era fatto e anche il messaggio di scuse non ha avuto l’effetto di “spegnere” la polemica social e non solo: «Mi sono lasciata guidare dalla sensazione che spesso le forze dell’ordine non intervengono quando serve, quando una donna è maltratta o peggio, si muovono solo quando ormai è troppo tardi – ha scritto l’insegnante ancora su Facebook – E ho scritto quell’enorme sciocchezza, senza nemmeno pensare alla vedova e a chi voleva bene al vice brigadiere, una sciocchezza che ho provato a correggere immediatamente con un altro post, ma ormai era tardi. Voglio chiedere scusa a tutti. In particolare a chi era vicino al militare e ora è straziato dal dolore e chiedo scusa all’Arma dei carabinieri e all’Italia intera. Sono stata stupida».



IL TESTIMONE CONTRO LA PROF: “NON È LA PRIMA VOLTA CHE INSULTA…”

Il Ministro dell’Istruzione Bussetti ha sollecitato l’intervento immediato degli ufficiali scolastici territoriali per un provvedimento e il Piemonte ricade nella larga polemica sugli insegnanti che incitano la violenza con comportamenti e opinioni tutt’altro che degne di un educatrice e operatrice nella scuola pubblica (“indimenticabile” in questo senso le urla in diretta tv della prof Lavinia Flavia Cassaro durante una manifestazione di centri social contro i poliziotti, “dovete morire!”). Attenzione però, spunta su Facebook (segnalato su Dagospia da Maria Giovanna Maglie, ndr) un nuovo intervento questa volta di una guardia della Polizia Penitenziaria di Novara che svelerebbe come gli insulti fatti dalla docente non sarebbero una prima volta: «Ho conosciuto questa persona circa un anno fa’!! Appena finito il turno di servizio sono passato a prendere la mia compagna al lavoro, e prima di tornare a casa ci siamo fermati in un supermercato di Novara per fare un po di spesa! Premetto che ero in uniforme e con l’arma d’ordinanza». Ebbene, a quel punto una signora borbotta col figlio dietro di lui e attacca «Ma che schifo è questo, come si fa ad andare in giro cosi, è una vergogna” e altre frasi simili!! Quindi mi sono girato e  ho chiesto: “signora ma c’è qualche problema?” E lei mi ha aggredito verbalmente dicendomi che non potevo andare in giro in quel modo». Il caso poi prosegue visto che la tal docente avrebbe anche chiesto ai responsabili del supermercato di buttar fuori quella guardia carceraria dal negozio: «altrimenti non sarebbe più andata li a fare la spesa! Naturalmente il responsabile le ha risposto di no e si è avvicinato a me mortificato e chiedendomi scusa per l’accaduto. In quel frangente ho pensato che fosse una signora con qualche problema ed ho chiuso li il discorso. Solo ora ho capito che e addirittura una professoressa! E questi dovrebbero insegnare ai nostri/vostri figli il rispetto delle leggi dello stato o l’educazione?».