Se in Italia c’è chi vuole sostituire l’inno di Mameli con “Bella Ciao“, anche in Svezia c’è chi propone di cambiare l’inno nazionale, giudicandolo “obsoleto” e “imperialista“. A chiedere questa modifica, in questo caso, non sono alcuni partiti come avvenuto in Italia, ma il professor Frank Lindblad, psichiatra infantile e professore emerito. Il docente, in un articolo apparso sul quotidiano Dagens Nyheter, ha notato come la seconda parte dell’inno svedese non sia adatto ai tempi. Questi i versi incriminati: “Tu sei sul trono delle antiche memorie./Quando l’onore del tuo nome si espandeva su tutto il mondo./Io so che sei e rimarrai ciò che tu eri./Sì, io voglio vivere, io voglio morire al Nord“. Insomma, per il professore è inaccettabile che nel Ventunesimo secolo il popolo svedese venga rappresentato con quell’orgoglio imperialista (“L’onore del tuo nome si espandeva su tutto il mondo“) che in molte nazioni, soprattutto europee, viene oggi giudicato fuori dal tempo.
PROF VUOLE SOSTITUIRE INNO SVEZIA: “TROPPO IMPERIALISTA”
Il prof Lindblad ha argomentato: “Il secondo verso è stato spesso visto come obsoleto, ma per me le obiezioni sono più serie di così. Penso che sia strano che dovremmo dedicare uno dei versi del nostro inno nazionale per celebrare l’impero svedese, un periodo in cui l’esercito svedese invase e saccheggiò altri paesi“. Secondo il professore che vuole cambiare l’inno di Svezia, il “disagio” provocato da quello attuale sarebbe tale da impedirgli di cantarlo ad alta voce. Poi ha aggiunto: “Con quale coerenza possiamo criticare gli Stati che oggi annettono parti di altri Paesi o invocano la violenza per diffondere la loro religione? Può una nazionale e un pubblico cantare questo inno con convinzione prima delle partite internazionali contro, ad esempio, Ucraina e Norvegia?“, citando Paesi che furono invasi dalla Svezia o che fecero parte del regno svedese. La sua teoria, però, non ha fatto breccia: i social hanno infatti respinto la sua tesi. Neanche il testo da lui proposto è apparso particolarmente incisivo: “Stiamo trasformando il nostro Paese in un porto di libertà,/nel rispetto per gli altri che vogliamo salvaguardare/Diamo ai nostri figli una vita caratterizzata dalla sicurezza,/per la Svezia, siamo felici di fare uno sforzo“.