DI COSA PARLA “PROFILI, SELFIE E BLOG”, TESTO PUBBLICATO SU LIBER

Profili, selfie e blog” è il testo di Maurizio Caminito che venne pubblicato da LiBeR 104, edizione di ottobre-dicembre di dieci anni fa, ed è stato scelto per le tracce di Maturità, in particolare per il tema d’attualità della prima prova scritta, tipologia C2. In questo brano l’autore riflette sui cambiamenti che ha registrato la scrittura con l’avvento di blog e social.



In effetti, la prima rivoluzione di blog e social risiede nel “pubblico”: prima i diari erano scritti in solitudine e il destinatario era lo stesso autore per una riflessione profonda e interiore, da cui però partiva l’incontro con gli altri, invece il “diario digitale” è un racconto rivolto ad altri, ma proprio per questo può peccare di “genuinità”, perché si tratta di un racconto cosciente e può risultare artificiale proprio perché condizionato dalla ricerca di giudizio e approvazione altrui, col rischio evidente di perdere appunto un elemento essenziale del diario, cioè la ricerca di sé tramite il racconto della propria esperienza personale, per far posto a una narrazione, secondo Maurizio Caminito, “mitica”, perché riflette ciò che si vorrebbe essere, non ciò che si è davvero.



DAL RACCONTO INTERIORE ALL’AUTOPROMOZIONE SOCIAL

Il modo di raccontarsi agli altri e di esprimere le proprie idee cambia anche col modo di leggere e scrivere: la mutazione del diario per Maurizio Caminito ne è la dimostrazione perché, come evidenziato nel testo proposto alla Maturità 2024, il diario non esiste più. Non è solo una questione di forma che è cambiata con l’avvento di blog e social, in realtà è proprio il senso ad essere stato ribaltato. Basti pensare al diario più famoso, quello di Anna Frank, in cui raccontava la sua vita a un’amica fittizia, in cui confessava il timore che venissero scoperti altri suoi lati di sé, tutti raccontati nel suo scritto, in completa solitudine, quella che invece manca nei diari moderni.



Alla base del diario tradizionale non c’è il desiderio di far sentire la propria voce, che invece è ciò da cui nasce il racconto tramite profili social, selfie e blog, perché il primo è uno strumento per conoscersi e scoprirsi, invece quelli moderni servono a raccontarsi agli altri. Ma proprio questo racconto, a differenza di quello che emerge dal diario, potrebbe non essere autentico, perché condizionato dal giudizio degli altri. Pertanto, quel diario intimo di una volta è diventato uno strumenti per promuoversi e costruirsi un’immagine pubblica lontana dall’interiorità.