Gli effetti economici della crisi da Covid si stanno facendo sempre più sentire sul tessuto sociale. Secondo il recente Rapporto Censis-Tendercapital, sono già 23,2 milioni gli italiani che hanno dovuto fare i conti con una contrazione del reddito e il numero di poveri è cresciuto di 600.000 unità. A pagare un prezzo particolarmente elevato rischiano di essere le famiglie numerose o quelle monogenitoriali. Per questo Banca Mediolanum e Fondazione Mediolanum Onlus hanno deciso di sostenere Fondazione Progetto Arca nel progetto “Insieme, aiutiamo i più piccoli con un grande dono”, con l’obiettivo di aiutare 1.000 bambini che vivono in famiglie che versano in condizioni di fragilità e difficoltà economica. “In questo momento – spiega Sara Doris, presidente di Fondazione Mediolanum Onlus – il pensiero va ai tanti bambini che vivono in famiglie che versano in condizioni di fragilità e difficoltà economica, aggravate dall’emergenza sanitaria e sociale ancora in atto. È necessario intervenire subito e va proprio in questa direzione il sostegno che la banca e la fondazione hanno deciso di dare a Fondazione Progetto Arca. Stare vicini ai bambini e alle loro famiglie vuol dire occuparsi del futuro di tutti noi”. Alberto Sinigallia, Presidente della Fondazione Progetto Arca, evidenzia un aspetto importante di questa iniziativa: «Le istituzioni si stanno muovendo, come si vede anche con il nuovo Decreto ristori-ter, per fornire buoni spesa e soddisfare il bisogno alimentare dei cittadini più in difficoltà. Si tratta di sostegni importanti, che non sono però indirizzati specificatamente ai bambini».



Cosa vi consentirà quindi di fare questo nuovo progetto?

A partire da dicembre, e per un anno, consegneremo mensilmente 1.000 kit prima infanzia che potranno contenere latte in polvere, biscotti, omogeneizzati, creme di cereali, mais e tapioca, pannolini, crema allo zinco, ciuccio, biberon, body, doccia shampoo, salviettine umidificate, termometro, un libro o un gioco. Distribuiremo questi kit in tutte le regioni a mamme sole o a famiglie con figli in stato di indigenza certificata dall’Isee o dalla presa in carico da parte dei servizi sociali.



Si tratta di persone che assistete già o questa iniziativa vi consentirà di ampliare la rete di sostegno a chi è in difficoltà?

Progetto Arca ha già circa 1.500 famiglie in carico e questa iniziativa ci consentirà di accrescere questo numero. Difficile dire di quanto, anche perché i kit sono destinati ai bambini ed è possibile quindi che una famiglia ne riceva più d’uno. Va anche detto che il contenuto dei kit sarà personalizzato in base alle esigenze specifiche – per esempio, una mamma che allatta non riceverà il latte in polvere – e verrà integrato da Progetto Arca grazie alle donazioni che riceviamo in natura, tra cui giocattoli o, come avvenuto recentemente, salviettine umidificate.



Vi aspettate che questi kit possano arrivare a famiglie che per la prima volta si trovano in una condizione di indigenza?

Sì, del resto è già avvenuto qualcosa di analogo durante il lockdown della scorsa primavera nei nostri social market. Si tratta di supermercati a punti, dove quindi ogni persona o famiglia registrata, dopo essere stata segnalata dai comuni, può utilizzare i punti che ha a disposizione sulla base della sua fragilità economica per prendere i prodotti di cui ha più bisogno. A Rozzano, nell’hinterland milanese, abbiamo avuto un sostanziale raddoppio delle famiglie assistite. Questo vuol dire che circa 300.000 di esse improvvisamente non sono state più in grado di fare la spesa. Credo che la situazione sarà ancora più difficile nel 2021 quando termineranno la cassa integrazione e il blocco dei licenziamenti e ci saranno verosimilmente molte persone che perderanno il lavoro. Questi kit dedicati alla prima infanzia saranno quindi distribuiti nel momento in cui il bisogno sarà più alto.

Cos’altro fa Progetto Arca per aiutare le famiglie e i bambini in particolare?

In alcuni casi aiutiamo le famiglie a riacquisire un’autonomia abitativa, forniamo anche dei corsi di educazione finanziaria e, dove necessario, l’assistenza riguardante i sussidi o le prestazioni cui hanno diritto, come il Reddito di cittadinanza o il Reddito di emergenza. Qualora occorra, ci occupiamo anche dell’affiancamento dei minori a scuola e al riavvicinamento alla genitorialità degli adulti. Oltre a libri, quaderni e altro materiale scolastico, recentemente abbiamo anche iniziato a distribuire tablet e router portatili con sim per la connessione a internet in modo da consentire ai bambini che ne hanno bisogno di usufruire della didattica a distanza.

(Lorenzo Torrisi)