Il progetto zoonomia è un ambizioso piano di ricerca che comprende la mappatura e l’archiviazione del Dna di molte specie di mammiferi, 240 in totale compreso l’uomo. Dal confronto del genoma si potrà capire come ha funzionato l’evoluzione e perchè la sequenza del Dna umano risulta essere unica rispetto agli altri. Ma non solo, il progetto ha come fine anche quello di comparare le differenti misure del cervello dei mammiferi e di studiare l’incidenza di alcune patologie genetiche. Le ricerche, iniziate nei primi mesi del 2000, sono ormai a buon punto. Diversi sono stati i risultati dei dati analizzati negli anni, con studi sempre più approfonditi. La genomica comparativa punta a scoprire le caratteristiche fondamentali di alcune specie, che hanno contribuito all’adattabilità della vita sulla Terra.



Ad esempio, spiega una tra le partecipanti al progetto, Kerstin Lindblad-Toh, genetista dell’Università di Uppsala, “Sono state individuate le basi genetiche di alcuni tratti non comuni tra gli esemplari, come la capacità di ibernarsi o di percepire odori deboli a chilometri di distanza“. Questo porterà ad individuare alcuni tratti eccezionali, e altri comuni, ma anche a spiegare quanto influisce il genoma su alcune patologie, inoltre aiuterà ad individuare le specie più a rischio estinzione.



Progetto zoonomia: ecco perchè l’uomo si è evoluto diversamente rispetto agli altri mammiferi

Gli ultimi risultati del progetto zoonomia, frutto di anni di ricerche congiunte effettuate da un team di 150 scienziati, sono stati pubblicati sulla rivista Science, e mostrano i segreti di 240 diverse specie di mammiferi. Comparando la mappa genetica degli animali, gli scienziati sono riusciti ad individuare alcune caratteristiche, che hanno permesso l’evoluzione della vita, adattandosi a diverse epoche e condizioni. Ma lo studio spiegherà anche quali sono le linee genetiche comuni tra animali e uomo e quali invece quelle che rendono unico il DNA umano, e soprattutto perchè questa differenza ha permesso all’uomo una evoluzione completamente diversa rispetto ad altri mammiferi.



Una tra le conclusioni più importanti è stata quella di aver stabilito che ci sono molte linee comuni, ma quello che sembrerebbe differenziare l’uomo sta nella “potenza cerebrale” dovuta ad un maggiore sviluppo cognitivo neurologico. Un tratto caratteristico che sembra rappresentare ciò che principalmente distingue il genere umano dal mammifero considerato più geneticamente simile, la scimmia.