Il programma di Governo che Mario Draghi ha iniziato a presentare in questi giorni ai partiti nelle consultazioni alla Camera per il momento è solo una bozza ma verrà illustrato nel dettaglio in Parlamento presumibilmente la prossima settimana quando andrà in Camera e Senato per chiedere la fiducia nel suo nuovo esecutivo di “unità nazionale”: 3 riforme legate al Recovery FundPubblica Amministrazione, giustizia civile e fisco – ma in tutto 8 macro-aree sulle quali si permea lezione di Governo dell’ex Governatore BCE.



Scendendo nel dettaglio, ai partiti sono state presentate anche le tre priorità fondamentali del Governo – lavoro, scuola e salute – e l’approccio alle 5 attuali emergenze dirimenti la situazione nazionale in piena pandemia: ambientale, sanitaria (piano vaccini da ristrutturare, gestione commissariale da rivedere), lavoro (fine del blocco licenziamenti e riforma degli ammortizzatori sociali), imprese e scuola-educazione. La bozza del piano Draghi prende forma e tra una settimana potrebbe essere presentata in Parlamento, come ribadito dalle forze politiche a colloquio con il Premier questa mattina: «Sulla progressività ha parlato in stampatello maiuscolo», dice un parlamentare uscito dalle consultazioni in merito alla riforma fiscale che ha in mente Mario Draghi, «Rimodulare le aliquote ma tenendo un sistema progressivo senza aggiungere nuove imposte. Insomma no aliquota unica e flat tax». Il tema è delicato anche per riguarda uno dei punti forse di massima distanza tra la Lega – che pure appoggia convintamente il Governo Draghi – e la componente di Centrosinistra che comporrà parte del CdM.



PROGRAMMA DRAGHI: IL CAPITOLO SCUOLA

Prima dei Ministri e della squadra di Governo, Mario Draghi spinge con forza sulla presentazione del programma, convinto che solo con un progetto comune e il più possibile condiviso si possa procedere al meglio per la ripresa del Paese: «Draghi è arrivato a mettere sul tavolo la questione di un bilancio comune europeo e quindi una visione che non riguarda soltanto il presente ma un’impostazione futura», ha spiegato ieri Riccardo Nencini (Psi) uscendo dai colloqui alla Camera. Draghi intende dare una visione europeista e atlantista al nuovo esecutivo, con l’emergenza principale – assieme alla dimensione sanitaria – della scuola da mettere subito sul tavolo: da quanto trapelato fino ad ora dalle consultazioni, il Presidente del Consiglio incaricato ha chiesto ai partiti di pensare un possibile allungamento del calendario scolastico fino a fine giugno-inizio luglio per sopperire ai tanti giorni persi quest’anno. Non solo, il Governo Draghi potrebbe mettere mano all’annoso problema delle cattedre “vuote” con nuove assunzioni di personale docente in modo da non ripetere gli ultimi 12 mesi di gestione del mondo Scuola nella pandemia. «Non si può affrontare un altro anno scolastico come si è affrontato questo», avrebbe detto Draghi e per questo verranno fatti investimenti sulla scuola, in primis sul corpo docenti, ma non solo. Da decidere poi rapidamente il dossier Esame di Maturità, il piano vaccini agli insegnanti e il concorsone in un’ottica di riforma strutturale della scuola, tra le categorie più segnate dall’esplosione del Covid-19.

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