Primo matchpoint per lo scudetto questa sera alle ore 18.00 allo Scida per Conte, con la sfida tra Crotone e Inter, valida nella 34^ giornata di Serie A. Dopo aver regolato anche il Verona, la Benemata è leader della classifica di campionato, con ben 79 punti e  un vantaggio di 11 lunghezze sulla prima rivale, l’Atalanta. Di contro però per i milanesi un club come il Crotone, che non ha molto più da chiedere alla stagione e che pur ormai certo della retrocessione, pure vuole togliersi ancora qualche sfizio prima di salutare la Serie A. Ci aspettiamo una gran partita d’orgoglio per i rossoblu: chissà che riescano a bissare l’exploit contro il Parma. Per presentare questo match abbiamo sentito una delle leggende della storia dell’Inter, Sandro Mazzola: eccolo in questa intervista esclusiva a ilsussidiario.net.



Che partita sarà? L’Inter dovrà giocare concentrata, stare attenti, scendere in campo nel modo giusto, giocando nel modo migliore possibile.

Scudetto, cosa fatta per l’Inter… Non pronunciamo quella parola… Aspettiamo la matematica solo allora potremo parlare di scudetto, solo loro potremo stappare lo champagne…



A cosa si deve questo calo nelle ultime tre partite della squadra di Conte? Credo che una volta visto vicino l’obiettivo finale la squadra abbia avuto un po’ di rilassamento.

Che partita si aspetta della formazione nerazzurra? Dipenderà proprio dall’atteggiamento con cui si scenderà in campo. In questo senso la presenza di Conte sarà molto importante. Lui è sempre un allenatore che dà le giuste motivazioni alla squadra.

Darmian uomo decisivo a Crotone? Potrebbe essere, sta giocando bene e potrebbe essere molto importante a Crotone…

E Lukaku… Lukaku magari non fa niente per tutta la partita. Poi a quindici minuti dalla fine tira fuori una delle sue invenzioni, una delle sue giocate, può essere sempre decisivo…



Crede che il Crotone possa disputare la classica partita d’orgoglio con l’Inter. Perchè no in effetti potrebbe disputare una partita importante, la classica partita d’orgoglio.

Cosa succedeva a voi, alla “Grande Inter”, quando eravate vicino al successo di un appuntamento importante… C’era Il Mago, Helenio Herrera che ci spronava, non ci lasciava mai tranquilli. Mi ricordo che ci diceva che tutte le partite erano difficili anche quelle più semplici. Ci dava sempre delle grandi motivazioni. Il Mago ci controllava in tutti i sensi, voleva che tutto fosse perfetto, che conducessimo una vita regolare da atleta. Tutto doveva andare bene, l’alimentazione, i nostri orari, il nostro stile di vita.

Perchè era chiamato Il Mago… Perchè era il Mago, aveva inventato il calcio…

(Franco Vittadini)