Un’Inter pronta a confermarsi giocherà oggi alle ore 17.15 a San Siro contro il Bologna. Dopo il 6-0 col Brescia e la rimonta di Parma la squadra di Conte sembra essere col morale in alto. Arriva bene a Inter Bologna comunque pure la squadra di Sinisa Mihajlovic, dopo il successo per 2-1 di Genova contro la Sampdoria, è stato bloccato 1-1 al Dall’Ara dal Cagliari. Per i nerazzurri terzi in classifica c’è il dovere di chiudere il campionato nel migliore dei modi, magari sognando una rimonta quasi impossibile alla Juventus. Per presentare questa partita Inter Bologna abbiamo sentito Sandro Mazzola in esclusiva per IlSussidiario.net.



Che partita sarà? E’ vero che le partite sono tutte da giocare, ma la differenza tecnica c’è tra Inter e Bologna dovrebbe vedersi sul campo.

Inter in piena ripresa: si può sognare in grande, nonostante il distacco dalla Juventus? Intanto cominciamo a giocare le prossime partite e a fare bene, poi se le cose cambieranno faremo i conti. Vedremo se la situazione di classifica rispetto alla Juventus sarà migliorata.



Un giudizio sul campionato di Eriksen? A me piace, si muove bene, gioca sempre a testa alta, ha disputato un buon campionato.

Quanto conterà il rientro di Brozovic? Molto, Brozovic è un calciatore di livello, sempre fondamentale in squadra. Anche lui gioca a testa alta, sa sempre fare la differenza.

Bologna a corrente alternata: da cosa dipende? Probabilmente il Bologna non è riuscito ancora in questo campionato a trovare una compattezza di squadra e la continuità.

Orsolini l’arma segreta del Bologna in questo match? Bisogna ammettere che Orsolini sa fare male alle difese avversarie, essere sempre pericoloso.



Infine le chiedo un ricordo di Mario Corso, suo grande compagno di squadra nella Grande Inter… Corso era una persona unica, un grande compagno di squadra, un giocatore unico, straordinario. Lo avrebbe voluto anche Pelè nel suo Brasile. Le sue punizioni erano fantastiche, superavano la barriera tirate ad effetto, sempre in modo perfetto. Posso dire che mi sorprendeva sempre quando giocavamo. Io scattavo a destra, lui andava a sinistra, gli chiedevo il pallone, non so come me lo faceva avere, senza neanche guardarmi in faccia. Era veramente un fenomeno. Era Mario Corso… (Franco Vittadini)