E’ una classica del nostro campionato: oggi alle ore 20.45 all’Olimpico avrà inizio la sfida tra Torino e Inter, valida per la 13^ giornata di Serie A. Dopo la sosta per le nazionali si annuncia una trasferta delicata per la formazione nerazzurra che sogna sempre di strappare lo scudetto alla Juventus: sarà poi un match importante specialmente per Conte, per capire anche come i suoi giocatori risponderanno dopo le soste per le nazionali. Per il Toro invece l’occasione di muovere la classifica e fare un salto di qualità in questa sua stagione tra alti e bassi, pur dopo il poker firmato contro il Brescia nel precedente turno di campionato. Per presentare Torino Inter abbiamo sentito Sandro Mazzola, eccolo in questa intervista esclusiva a ilsussidiario.net.
Che partita sarà? Una partita sempre difficile perchè il Torino pur essendo inferiore tecnicamente è sempre una squadra difficile da incontrare.
Come imposterà l’incontro Mazzarri? Dovrebbe essere un Toro tutto grinta, col quel grande carattere che sa sempre infondere nei suoi incontri, nelle sue partite.
Verdi o Berenguer nel reparto offensivo granata? A me piace molto Verdi, è un calciatore che ammiro molto, che stimo molto.
Una partita chiave per l’Inter nella corsa scudetto? Una partita importante non tanto nella corsa scudetto, quanto per il gioco che l’Inter esprimerà, per quello che farà vedere sul campo.
Ormai è un duello per lo scudetto solo Juventus – Inter. Come ai vecchi tempi, come quando queste due squadre lottavano tra di loro per questo traguardo.
Possibile l’utilizzo dall’inizio di Esposito? Potrebbe essere e del resto Esposito è un giocatore molto valido, uno dei giovani che sta facendo meglio nella formazione di Conte. Abile nell’uno contro uno, un calciatore che sa dribblare molto bene, molto completo anche.
Anche Lazaro nell’undici nerazzurro? Perchè no, anche lui è un altro giovane di notevole talento. E l’Inter ne ha tanti nella sua rosa, nella sua squadra.
Per lei in ogni caso Torino – Inter ha un significato sempre speciale, visto che suo padre Valentino Mazzola era il capitano del Grande Torino… E’ così, mio padre è stato il capitano, di una delle squadre più forti di tutti i tempi, Il Grande Torino. Se ci fosse stata la Champions League non so quante ne avrebbe vinte quella squadra. Io penso di aver preso da mio padre, il suo dna, di campione importante di questo sport!
Ci può raccontare qualcosa a proposito di tutto questo? Quando andai a giocare da ragazzo con l’Inter col Torino, mi emozionai, quando vidi la Basilica di Superga. Provai qualcosa di veramente particolare. Feci veramente una brutta partita. Lo stesso Torino mi scartò, non credette in me, non pensò che avessi grandi doti calcistiche. Fu l’Inter la squadra che mi consentì di arrivare a livelli importanti in questo sport.
Il Torino però fu la prima squadra che conobbe… Sì mio padre m’aveva cresciuto col pallone, col calcio. Il Torino fu la prima squadra che conobbi da piccolo. Ricordo in particolare i derby con la Juventus quando mi guardavo sempre in cagnesco col figlio di Depetrini, giocatore della Juventus. Una rivalità veramente speciale già allora…
(Franco Vittadini)