La Polizia di Stato sta eseguendo in diverse città d’Italia diverse perquisizioni a carico di soggetti legati a gruppi dell’estrema destra: l’ipotesi e le accuse lanciate dalle indagini della Digos di Enna e del Servizio Antiterrorismo Interno puntano dritto alla potenziale costituzione di un nuovo partito apertamente nazista, xenofobo e antisemita. Secondo le indagini compiute negli ultimi mesi – e che hanno portato 19 perquisizioni in tutta Italia nei confronti di altrettanti estremisti di destra – il movimento filonazista avrebbe dovuto denominarsi “Partito Nazionalsocialista Italiano dei Lavoratori”. Secondo le prime informazioni fornite dagli inquirenti tra le persone coinvolte vi sarebbe anche un personaggio legato alla “ndrangheta, pluripregiudicato ed ex “legionario” ma con un passato di collaboratore di giustizia. Non solo, il personaggio in questione sarebbe ad oggi referente di Forza Nuova per l’area del Ponente ligure; sempre secondo la Digos, alcuni degli accusati e perquisiti sono stati trovati in possesso di armi ed esplosivi.



TRA GLI INDAGATI ANCHE “LA SERGENTE DI HITLER”

Nella risma di indagati dopo il blitz in mezza Italia contro l’estrema destra, data come ai vertici di questo presunto “nuovo” Partito neonazista, c’è anche una donna 50enne incensurata che già faceva parte del direttivo nazionale del “Partito Nazionalsocialista Italiano dei lavoratori”. Aveva il compito, scoperto dagli inquirenti, di reclutare gli organi direttivi e diffondere l’ideologia e la propaganda di estrema destra: all’interno del gruppo si faceva chiamare “la sergente maggiore di Hitler” nell’inquietante denominazione che risulta dalle prime carte dell’inchiesta. La Digos di Padova questa mattina ha proceduto ad una perquisizione nei confronti specifici della donna, normale impiegata nella città veneta. Il gruppo indagato aveva creato anche una chat WhatsApp denominata “Militia” legata al reperimento di “militanti” da addestrare per la nuova formazione “politica”: l’intento del gruppo filonazista era quello di trovare legami e alleanze ultranazionali con i movimenti xenofobi di Portogallo, Spagna e Francia oltre a quelli già esistenti in Italia. I pm hanno verificato come alcuni indagati avevano partecipato alla “Conferenza Nazionalista” svolta il 10 agosto scorso a Lisbona.

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