Decine di barelle ammassate in sala d’attesa, pazienti costretti ad aspettare ore prima di essere visitati. Questa la situazione al pronto soccorso del Cardarelli di Napoli, dove 25 medici del reparto hanno scritto una lettera di preavviso di dimissioni per protestare contro la grave situazione di sovraffollamento. Nei giorni scorsi sono stati registrati anche 170 accessi in poche ore, con malati sistemati senza il giusto distanziamento e senza il necessario rispetto della privacy. Circolano anche foto che mostrano la sofferenza del pronto soccorso, i cui dirigenti negli ultimi mesi sono stati costretti più volte a chiudere il reparto per qualche ora. Il fenomeno però ora sta diventando cronico e all’orizzonte non ci sono soluzioni. «Purtroppo subiamo una pressione straordinaria dopo l’emergenza della pandemia Covid. Questo anche perché molti ospedali sono ancora in fase di riconversione», la spiegazione del direttore generale dell’ospedale, Peppe Longo, al Corriere della Sera.



Inoltre, il pronto soccorso del Cardarelli di Napoli ha almeno 100 posti letto dedicati ai malati Covid sui mille di degenza ordinaria a disposizione. «Insomma, ci troviamo dinanzi ad una situazione di sofferenza oggettiva, con la sanità del territorio che continua a non filtrare i flussi diretti verso gli ospedali, e la crisi che si riversa sui Pronto soccorso, con in più i medici della urgenza che in tutta Italia cercano di ricollocarsi altrove piuttosto che rimanere in prima linea», aggiunge il direttore generale del Cardarelli.



“SITUAZIONE INGESTIBILE AL CARDARELLI”

La vicenda è stata denunciata da tempo anche dai sindacati, senza esito. Pino Visone, delegato aziendale della Funzione Pubblica Cgil, evidenzia al Corriere della Sera che la situazione è comune in tutti gli ospedali della Campania, ma «al Cardarelli ha superato i confini ordinari ed è diventata ingestibile, perché i decisori politici nicchiano e non affrontano il problema. La chiusura di tanti ospedali del centro storico ha trasformato questo nosocomio in ricettacolo di tutto e di più, con ovvie e naturali conseguenze sugli interventi per i pazienti». Non mancano critiche all’organizzazione sanitaria, visto che «il Policlinico universitario è vuoto».



Il preavviso di dimissioni dei medici è un atto politico, ma non viene escluso che molti dei medici chiedano nei prossimi giorni di essere trasferiti altrove. Dal canto suo, la direzione del Cardarelli comunica di aver «attivato ogni possibile provvedimento atto a decongestionare il DEA e ripristinare in tempi brevi la normale attività». Sulla crisi del pronto soccorso del Cardarelli intervengono anche i consiglieri regionali della Lega Gianpiero Zinzi, che è membro della commissione sanità, e Severino Nappi: «Quello che si registra presso l’ospedale napoletano è solo un altro capitolo del fallimento, anche nella gestione della sanità, da parte dell’attuale amministrazione regionale».