Tornano ad esserci forti dubbi sulla proroga applicata agli accertamenti fiscali durante l’anno del Covid, nel 2020. All’epoca il fisco italiano aveva sospeso le attività di controllo, riscossione dei crediti e di liquidazione proprio per far fronte e soccorrere gli imprenditori alle difficoltà economiche che stavano passando.
In questi anni non sono mancate le diatribe a livello giuridico e le interpretazione anche da parte di esperti in materia legale. Il dubbio che attualmente sta accomunando molteplici persone è se la proroga fosse valida soltanto per gli accertamenti inerenti al 2020, oppure anche per quelli “in corso” ma con scadenze più lunghe?
Proroga accertamenti fiscali Covid: la risposta della Cassazione
Fortunatamente la Cassazione ha fornito una risposta esaustiva al dubbio sulla proroga emessa e relativa agli accertamenti fiscali durante il Covid. Secondo il Decreto con protocollo numero 1630 del 2025, l’estensione non si applica soltanto alle prescrizioni e agli atti scaduti nel 2020, ma anche a quelli che erano in corso in quell’anno ma non ancora scaduti.
Una risposta essenziale visto che la giurisprudenza tributaria delle varie città e Regioni italiane prevedeva dei risultati differenti gli uni dagli altri. In qualche tribunale si ammetteva la possibilità di prorogare i termini oltre all’anno 2020 (perché non scaduti) e chi invece ha bocciato la pratica per aver superato il periodo del Covid (2020).
La risposta dalla suprema Corte ha messo fine alle perplessità e al caso giudiziario che si era venuto a creare. Di seguito vedremo in che modo viene distribuito lo slittamento della proroga sugli accertamenti fiscali per gli atti prescritti durante il Covid.
I termini di prescrizione secondo la suprema Corte
La Suprema Corte ha previsto e conteggiato una proroga di ben 85 giorni. Nel caso in cui un contribuente avesse dovuto ricevere un accertamento fiscale nel 2024 per il periodo d’imposta del 2018, per lui il rinvio si sarebbe protratto fino al 26 marzo del 2025.
Oppure per il periodo di imposta del 2016 gli accertamenti si rinvierebbero al 26 marzo 2025, per il 2017 al 2026 (dello stesso periodo) ed infine per il 2018 al 26 marzo del 2027.