Proroga di 60 giorni: in cosa consiste l’emendamento
Gli avvisi bonari pervenuti a seguito dei controlli automatici da parte dell’Agenzia delle entrate, potrebbero vedere slittare la propria scadenza con una proroga di 60 giorni a seguito dell’emendamento introdotto nel testo del decreto legge Ucraina bis, approvato tra domenica 8 maggio e lunedì 9 maggio, presso le commissioni riunite di finanza, tesoro, industria, commercio e turismo del Senato.
Il condizionale è ancora d’obbligo perché bisognerà attendere la conversione in legge del testo del decreto legge 21/2020, in arrivo entro il 20 maggio prossimo.
Con questo emendamento si modifica l’iscrizione a ruolo delle somme dovute al fisco e non versate sulla base del DL 18 dicembre 462/1997, articolo 2 comma 2. Le incongruenze riscontrate a seguito dei controlli automatici slitteranno dunque necessariamente a causa della grave crisi economica prodotta da due anni di pandemia, seguiti dal conflitto ucraino.
Proroga di 60 giorni: da quando partirebbero i 60 giorni
La scadenza da cui si partirebbe per il conteggio dei 60 giorni dovrebbe essere quella del 31 agosto 2022. Sulla base della precedente normativa gli importi dovuti sarebbero stati iscritti a ruolo a titolo definitivo nei casi in cui destinatari non avessero proceduto al pagamento entro trenta giorni dalla ricezione della comunicazione.
A questo punto chi si mette in regola potrà pagare sanzioni amministrative con la riduzione del 66%. Gli interessi delle stesse inoltre saranno riferiti soltanto al mese precedente alla comunicazione.
Questo emendamento non altra la possibilità di richiedere una rateizzazione degli importi sulla base dell’articolo 3-bis dello stesso decreto, che prevede 30 giorni per il versamento della prima rata. Dunque per gli importi rateizzati non si applica la proroga.
Per verificare se quanto previsto alla data di oggi dagli emendamenti introdotti dal senato, si riconfermerà, bisognerà aspettare la data del 20 maggio 2022.