Caro direttore, il blocco totale verrà prorogato per altre tre settimane; tutti a casa, tutto chiuso, solo un numero ancora ridotto di imprese “essenziali” aperte. Ci chiediamo a questo punto con quale credibilità il Governo chieda agli italiani di osservare le “misure di distanziamento” e di “mettere le mascherine” posto che unici al mondo, seguendo le indicazioni dell’Oms, crediamo che stare a due metri di distanza senza mascherina sia meglio che stare a mezzo metro con guanti e mascherine.
La domanda che ci facciamo è che le indicazioni del Governo a questo punto non sono credibili e questo spiega la crescente insofferenza degli italiani. Perché posso entrare in un supermercato con mascherina e contingentazione delle presenze e non in una serra o in una fabbrica se le dimensioni e l’attività lo consentono? L’evidente contraddizione, registrata con ogni probabilità anche a livello sindacale, crea un diffusissimo senso di oppressione che cova in modo sempre più preoccupante anche se non evidente.
Si unisce a questo il fatto che il Governo italiano, unico in Europa, non ha ancora recapitato un singolo euro né sui conti delle imprese, né su quello delle famiglie. Eppure proroga di tre settimane la chiusura totale. Se ci astraiamo per un secondo dalle spiacevoli cronache quotidiane sul coronavirus si rende palese la mancanza di una qualsiasi strategia sia per l’emergenza sanitaria, sia per l’emergenza, devastante, economica.
Gualtieri ieri mattina ci rassicurava sul Mes spiegandoci che le condizionalità partono solo oltre il 2% del Pil. A prescindere da cosa pensiate del Mes c’è da avere i brividi. Il 2% del Pil vuol dire meno di 40 miliardi di euro. Il nulla rispetto alla crisi che arriva, rispetto ai 550 miliardi della Germania o ai 300 miliardi della Francia. La mini-patrimoniale di Delrio per 1,3 miliardi è un’altra prova dell’assoluta mancanza di una strategia che non sia tirare a campare, letteralmente, per le prossime tre settimane.
Continuare a dare la colpa agli “italiani” che nella stragrande maggioranza dei casi stanno obbedendo è l’ultimo atto di irresponsabilità. Come si può pretendere che gli italiani facciano sacrifici per seguire chi non ha palesemente alcuna bussola né per l’emergenza sanitaria, né per quella economica? Al prezzo altissimo di 50 miliardi al mese? Guardatevi in giro: nessuno in Europa ha tanti morti come l’Italia e tante attività chiuse… nemmeno in Spagna. Nemmeno in Francia dove il divieto a uscire è solo per le ore centrali della giornata. Tutti a casa e tutto chiuso come nel 1600. Eppure la seconda manifattura d’Europa avrebbe di tutto e di più per farsi in casa mascherine, tamponi, reagenti, medicine, igienizzanti e test sierologici. Se solo ci fosse un Governo in grado di programmare e organizzare le mille risorse tecnologiche e finanziarie degli italiani.