Era nell’aria e da giorni “Italia Oggi” e altri esperti del settore fisco avevano predetto quanto poi deciso ieri notte dal Mef: è ufficiale la proroga dei versamenti fiscali dal 30 giugno, precedente scadenza, fino al 20 luglio 2020. Il termine di versamento del saldo 2019 e del primo acconto 2020 ai fini delle imposte sui redditi e dell’Iva per i contribuenti Isa passa dunque verso la fine di luglio per effetto dell’emergenza Covid-19: è atteso nei prossimi giorni un Dpcm del Premier Conte per dare effettiva ufficialità alla norma già contenuta nell’ultima nota Mef del 22 giugno, «Per tener conto dell’impatto dell’emergenza COVID-19 sull’operatività dei contribuenti di minori dimensioni e, conseguentemente, sull’operatività dei loro intermediari, è in corso di emanazione il DPCM che proroga il termine di versamento del saldo 2019 e del primo acconto 2020 ai fini delle imposte sui redditi e dell’IVA, per i contribuenti interessati dall’applicazione degli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA), compresi quelli aderenti al regime forfetario. Il termine di versamento in scadenza il 30 giugno sarà prorogato al 20 luglio, senza corresponsione di interessi».
PROROGA VERSAMENTI FISCALI: PRONTI ALTRI INTERVENTI?
Nel frattempo il Governo potrebbe intervenire anche su altri slittamenti in ambito fiscale con gli emendamenti al Decreto Rilancio attesi in Parlamento: negli ultimi Stati generali, imprenditori, professionisti e lavoratori hanno richiesto al Mef di tener conto della assoluta eccezionalità della situazione in itinere nei pagamenti verso lo Stato italiano. Al momento è all’esame della commissione bilancio della Camera un emendamento accantonato che sposta al 30 settembre gli appuntamenti dei contribuenti con i saldi dei versamenti fiscali.
Come spiega questa mattina il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione Finanze e Tesoro, «L’annunciata mini proroga del versamento delle imposte al 20 luglio, peraltro circoscritta di fatto solamente alle PMI ed ai contribuenti sottoposti agli Isa, rappresenta l’ennesimo atteggiamento irriguardoso del governo nei confronti dei cittadini colpiti dalle drammatiche conseguenze della crisi Covid-19. E pure un ulteriore affronto ai commercialisti, che dopo aver dovuto lavorare a ranghi ridotti per i mesi di lockdown, avevano chiesto una proroga effettiva dei termini ai fini di poter svolgere serenamente le proprie funzioni professionali». Il partito della Meloni e l’intero Centrodestra chiedono al Governo invece una proroga fiscale imponente fino almeno al 30 settembre con la possibilità «di rateizzare l’onere tributario in più rate mensili, e propone strategicamente un esercizio contabile biennale 2019-2020 anche ai fini di limitare le conseguenze delle perdite Covid sulla patrimonializzazione delle imprese».
Con zero fatturato per mesi, difficoltà nella ripresa del mercato e aiuti non sufficienti da parte dello Stato, la difficoltà delle imprese e dei lavoratori di mantenere le scadenze fiscali si fa sempre più preoccupante. Il Governo sta cercando di trovare una soluzione, con “Italia Oggi” che riporta nel suo focus «Non solo problemi di liquidità oggettiva dei clienti/contribuenti ma anche volumi di lavoro elevati considerato che accanto agli adempimenti ordinari, gli studi sono in prima linea per la predisposizione e l’assistenza dei contribuenti delle istanze dei finanziamenti, delle moratorie e delle richieste dei contributi a fondo perduto».