COMUNIONE E LIBERAZIONE E LA FEDE CHE PUÒ ESSERE “ARMATA” DEL SIGNIFICATO ULTIMO, OVVERO CRISTO. PARLA IL PRESIDENTE DI CL
Il cristianesimo come bellezza disarmata ma anche armata, come amicizia con Gesù ma anche come punto di riflessione e giudizio sulla realtà attorno (anche politica): nella sua prima intervista “pubblica” da Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, Davide Prosperi al “Corriere della Sera” racconta a 360° l’attualità del Movimento fondato dal Servo di Dio Don Luigi Giussani, tra politica, fede e rapporto con Papa Francesco.
Alla guida di CL dal novembre 2021, Prosperi racconta in primis cosa è oggi Comunione e Liberazione, in Italia e nel mondo: «è quello che è sempre stato, la proposta di un’amicizia che ha un unico scopo: vivere e testimoniare l’avvenimento cristiano. Una proposta semplice e aperta a tutti, resa persuasiva da don Giussani e che in settant’anni si è radicata in 90 Paesi». Spiega dell’incertezza e trauma delle dimissioni anticipate dal successore di Don Giuss, ovvero Don Julian Carrón, ma anche della volontà del sacerdote spagnolo di lasciare il Movimento più libero nel seguire le indicazioni della Chiesa: «non tutti hanno compreso quella decisione», ammette Prosperi sottolineando la fatica di parte di CL nell’accettare i cambiamenti, eppure «il movimento è molto più grande anche di chi lo guida».
Carrón ha spesso parlato di fede come “bellezza disarmata” ma Prosperi partendo da quel concetto “aggiunge” un appendice che rende il tutto apparentemente in contrapposizione: «la bellezza del cristianesimo è che è disarmata, ma anche armata». Secondo il presidente di CL, con l’essere “armato” si intende riempito di significato, «Cristo, significato di ogni cosa, salva il mondo talvolta opponendosi alle logiche del mondo. La proposta di don Giussani ci ha attratti proprio perché è un annuncio cristiano integrale, senza sconti. E senza cedere alla tentazione di prendere solo dei pezzi di verità, magari quelli che fanno più comodo o attirano il consenso». Per questo motivo, secondo Prosperi, Comunione e Liberazione è sempre stato ma continuerà ad essere un Movimento che non rinuncerà «a dare il proprio giudizio sulla realtà».
DAVIDE PROSPERI: “PAPA FRANCESCO AFFETTUOSO E PATERNO CON CL E I MOVIMENTI, IL CONTRARIO DELLA SEVERITÀ”
Inevitabili le domande più di carattere politico che Marco Ascione per il “Corriere” rivolge a Davide Prosperi, il quale però spiega subito come Comunione e Liberazione non deve essere pensato come un partito o ancora un Movimento “ispiratore” di politici: «Cl nei suoi scopi non ha quello di identificarsi in un partito e l’impegno politico è sempre personale e libero. Ciò che unisce è il giudizio sulla realtà dettato dalla fede. Ed è in tale unità, anche in politica, che testimoniamo l’umanità nuova portata da Cristo». Don Giussani ha insegnato che l’annuncio cristiano è integrale e coinvolge l’intera realtà, compresa quella politica: ma le “vicinanze” nel tempo a Dc, Forza Italia, Pd, Lega o Fratelli d’Italia non devono distogliere la centralità della proposta: ci sono politici ciellini liberi di aderire ai partiti che vogliono e che nella loro esperienza testimoniano e comunicano la fede.
Difesa dunque dello spazio libero e del libero credere, così come vicinanza stretta al magistero sociale della Chiesa, dal quale CL non vuole distogliersi «neanche di un millimetro», osserva ancora Prosperi: «Non andiamo alla ricerca di uno scontro a tutti i costi però ci interessa approfondire e mostrare la convenienza per tutti della visione cristiana della vita. E difendere la libertà di poterlo fare, anche pubblicamente». Rispettando il percorso virtuoso attuato da Roberto Formigoni in Lombardia con l’idea di attuare la sussidiarietà in politica, Prosperi sottolinea come il metodo educativo resti lo stesso anche in politica (come dimostra l’ultimo volantino della Compagnia delle Opere per le Elezioni Europee, 2024), ovvero «valorizzare chi rischia un giudizio che sentiamo vero e quindi lo proponiamo a tutti». Capitolo finale il rapporto tra Papa Francesco e i Movimenti, disegnato spesso come tumultuoso e “severo”: qui Prosperi sorprende e sottolinea come la sua esperienza personale di rapporto con il Pontefice racconta tutt’altro, «ho sempre trovato in lui un confronto affettuoso e paterno. E come tutti i padri, a volte ti corregge per farti crescere». Il Santo Padre, conclude il Presidente di CL, coglie l’importanza dei movimenti e aiuta a comprendere che lo scopo ultimo di essi è sempre in funzione della Chiesa: «Se ci limitassimo a una educazione tra noi faremmo solo un’altra parrocchia fuori dalla parrocchia. Il nostro compito è la missione, costruire la Chiesa nel mondo».