I trattori che stazionano davanti ai palazzi del potere in vari Stati europei sono davvero “il canarino nella miniera” delle criticità del Green Deal?
I manifestanti rappresentano l’agricoltura familiare e contadina che esprime il 95% delle aziende agricole nell’Ue, rivendicano un reddito dignitoso, chiedono il divieto alle vendite sottocosto per le derrate alimentari, la semplificazione degli oneri burocratici, un’equa distribuzione degli aiuti pubblici europei tramite apposite soglie, contingenti tariffari e requisiti di sostenibilità sulle importazioni.
Tuttavia, con una semplificazione distorsiva orchestrata e amplificata dalla disinformazione organizzata anti-europeista, si riduce la protesta a un’opposizione contro le politiche agricole decise a Bruxelles. Una contestazione tanto più inconcepibile che proviene da una categoria produttiva che riceve un terzo delle risorse del bilancio comunitario e partecipa per circa il 2% al Pil e al 35% dell’occupazione.
Nei vari Paesi vengono avanzate anche istanze specifiche. In Germania gli agricoltori rivendicano le agevolazioni sul gasolio agricolo, cancellati dal Governo Scholz, mentre i colleghi francesi contestano le restrizioni sull’uso dell’acqua e gli agricoltori italiani si ribellano alla mancata proroga della detassazione dei redditi agricoli. Tuttavia, in Italia, il malcontento del comparto che si è unito alle proteste dei colleghi francesi, tedeschi, belgi, è sfociato anche in una protesta dal basso contro le stesse rappresentanze di categoria colpevoli di non rappresentare gli interessi degli agricoltori italiani nella lotta contro le pratiche commerciali sleali e le vendite sottocosto.
In particolare, si legge in un comunicato di agricoltori indipendenti, la Coldiretti anziché affrontare la crisi di reddito degli agricoltori e impegnarsi per tutelare la competitività in agricoltura e proteggere il reddito delle sue imprese, ha imbastito una serie di battaglie contro nemici immaginari. Tra queste campagne di distrazione di massa si annoverano l’etichettatura nutrizionale NutriScore che diversamente dalla vulgata non pregiudica i cibi locali e tradizionali rispetto agli alimenti industriali; gli insetti a tavola improbabili competitor dei prodotti tradizionali di origine animale; il disegno di legge italiano sulla carne coltivata dimostratosi lo scorso 29 gennaio un autodafè legislativo del Ministro Lollobrigida. Le confederazioni sono viste dagli agricoltori in crisi come dei centri potere trasversale conniventi con il decisori politici che concentrano monopolisticamente l’offerta dei servizi tecnici attraverso i Centri di assistenza in agricoltura (Caa) e la gestione delle quote dei contributi Ue e fondi del Pnrr.
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