A Uno Mattina l’apertura di stamane è dedicata alla protesta degli agricoltori, scesi in piazza in numerose metropoli europee. In collegamento vi era Paolo De Castro, politico ed economista italiano, parlamentare europeo, Primo Vice-Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale, nonché professore ordinario di economia e politica agraria all’Università degli Studi di Bologna, che ha cercato di spiegare la situazione dicendo: “Non è un problema nato ieri, si andava accumulando un malessere generale in Ue, per la prima volta si è percepita una Commissione Ue nemica dell’agricoltura, noi la transizione ecologica sappiamo che va fatta ma non si può fare con norme che penalizzano senza costruire un progetto che li coinvolga, imputati e non protagonisti, noi abbiamo bisogno di una Ue che accompagni gli agricoltori, bisogna offrire alternative concrete”.
Paolo De Castro ha proseguito: “L’Ue è in ritardo sui progetti per il precision farming, l’uso di tecnologia per la chimica… solo slogan ma nessun progetto, e a questo malessere europeo si sono aggiunte alcune decisioni nazionali che hanno fatto traboccare il vaso come in Germania, Olanda, Francia, un insieme di decisioni nazionali in un quadro europeo negativo con l’aggiunta di condizioni di mercato drammatiche, i redditi calano, i costi aumentano, c’è l’energia, e la concorrenza sleale dell’Ucraina a spesa degli agricoltori. A Bruxelles ieri comunque le prime risposte positive per venire incontro agli agricoltori”.
PROTESTA AGRICOLTORI, DE CASTRO: “LA COMMISSIONE CI VENGA INCONTRO”
In merito alla concorrenza sleale dell’Ucraina De Castro ha spiegato: “L’Europa ha un sistema di regole molto rigide con standard di qualità elevatissimi, gli agricoltori sono molto arrabbiati perchè spesso entrano prodotti agricoli da altri Paesi che non rispettano le nostre regole e questo si chiama concorrenza sleale. In Francia c’è una concorrenza in particolare di mais che proviene dall’Ucraina in grandi quantità, noi stiamo importando molto più dopo l’invasione russa e questo sta riducendo l’esportazione della Francia, generando difficoltà: se i prodotti ucraini si fermano in Europa si tratta di prodotti a basso costo che non rispettano le regole, questo è un problema che va risolto”.
“Von der Layen – ha aggiunto – ha parlato di un pacchetto di norme entro il mese di febbraio, il parlamento ha corretto molte di queste norme ed è venuto incontro agli agricoltori ma adesso serve una solidarietà della Commissione e spero e mi auguro che la prossima Commissione abbia più forza in voce”.