Presso il centro migranti di Milano è scoppiata una protesta nella serata di ieri, sabato 10 aprile 2021, che ha richiesto l’intervento della polizia e delle ambulanze del 118. Teatro della contestazione è stato il Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr), ubicato in via Corelli. Tutto ha avuto inizio all’incirca attorno alle 21, come riportano alcuni lanci d’agenzia, quando alcuni ospiti della struttura hanno deciso di fare sentire la propria voce, scendendo nei cortili e salendo sul tetto dell’edificio, anche se, tre di essi sono rimasti feriti (ancora da stabilire se siano scivolati durante il tentativo di ascesa o se siano caduti per altre ragioni).



Sul posto si è registrato l’immediato intervento delle volanti della polizia, che hanno cercato di ripristinare la normalità e riportare all’interno del centro i migranti, garantendo al tempo stesso le cure a coloro che si erano fatti male: si tratta, nel dettaglio, di tre ragazzi d’età comprese fra i 25 e i 27 anni, che hanno ricevuto l’assistenza e le cure mediche dei sanitari del 118. Fortunatamente, nessuno di loro versa in gravi condizioni.



CENTRO MIGRANTI MILANO, SCOPPIA LA PROTESTA PER IL CIBO

Per ciò che concerne la protesta andata in scena ieri sera al centro migranti di Milano, pare che essa sia legata alla qualità scadente del cibo che viene servito quotidianamente agli ospiti della struttura, che hanno così deciso di ribellarsi per dare sfogo alla propria frustrazione e portare il loro problema all’attenzione delle istituzioni. Peraltro, ricordiamo che non è la prima volta in questo 2021 che il centro di permanenza per il rimpatrio di via Corelli ospita, suo malgrado, una contestazione: era già accaduto il 6 gennaio scorso, intorno alle 18, quando 17 migranti salirono sul tetto, per poi ridiscendere soltanto dopo un’ora e mezza. All’epoca dei fatti, la Questura meneghina riferì che tutto si svolse senza tensioni eccessive e senza che l’edificio riportasse danni rilevanti, come purtroppo verificatosi invece in passato. In tale circostanza, inoltre, il comitato “Mai più lager-No ai Cpr” scrisse su Facebook, che la protesta era dovuta alla “notizia di imminenti rimpatri, forse già da domani”.

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