Di recente il ministro per le Pari opportunità e la Famiglia Eugenia Roccella è stato contestato a Roma da un gruppo di studentesse, durante gli Stati generali della natalità. Una cosa simile era accaduta già un anno fa, al Salone del Libro di Torino. L’allora direttore Nicola Lagioia, dopo l’accaduto, aveva definito legittima la protesta. Come evidenzia Striscia la Notizia, però, nel 2022 c’era stata un’altra protesta di un gruppo di donne proprio contro Lagioia a causa delle parole sessiste che questo aveva pronunciato nei confronti di Melissa Panarello e allora non reagì allo stesso modo.
L’ex direttore del Salone del Libro di Torino definì quelle manifestazioni come “aggressive”: in realtà si sarebbe trattato di volantini con su scritte alcune frasi sessiste e dunque nulla di violento. Lagioia, nello specifico, all’epoca disse: “Con Melissa Panarello c’è una sola cosa da fare. La prendi. La metti a novanta appoggiata a un tavolo. Poi prendi Lolita di Nabokov. Strappi le pagine. Gliele infili una per una nel culo. Dopo un po’, per osmosi, qualcosa assimila per forza”.
Lagioia: “Cerco il dialogo”. Ma un anno prima…
Le donne che protestarono contro Nicola Lagioia dopo le sue parole su Melissa Panarello nel 2022, furono identificate dalle forze dell’ordine e allontanate dal Salone. “Io cerco la mediazione, il dialogo, non il manganello” aveva raccontato a Lili Gruber parlando delle proteste contro Eugenia Roccella nel 2023. Appena un anno prima, però, si era schierato contro le manifestanti. “La mia frase è stata addirittura volantinata da persone molto aggressive” aveva scritto su Facebook. Secondo Striscia la Notizia, dunque, per Lagioia ci sono due pesi e due misure, visto che per l’ex direttore del Salone del Libro di Torino le manifestazioni nei confronti di Roccella nel 2023 erano legittime mentre quelle contro di lui, appena un anno prima, non lo erano affatto.