Non è stata una buona giornata quella di oggi sotto il profilo del contagio coronavirus in Italia: i dati del bollettino Protezione Civile aggiornato al 27 maggio mostrano aumento tanto delle vittime (ieri 78, oggi 117 in più) quanto dei nuovi casi registrati (+584, ieri erano stati solo 397 e il giorno prima 300), mentre sulle altre voci restano dati confortanti ma comunque in diminuzione rispetto al trend degli ultimi giorni. Prima di sentenziare come un effetto delle riaperture bisognerà vedere nei prossimi giorni quale sarà l’andamento, ma nel frattempo questo è quello che si registra ad oggi in tutte le Regioni: 231,139 persone positive al coronavirus (+584 in sole 24 ore), di cui 50.966 attualmente positive (decremento importante di -1.976 assistiti).
Bene il numero di guariti-dimessi, ancora +2.443 su 147.101 totali mentre il numero delle vittime sale drammaticamente a 33.072 dall’inizio della pandemia: fronte ospedaliero, il bollettino odierno mostra 505 pazienti in terapia intensiva (-16, -3,1%), 7.729 ricoverati con sintomi (-188), 42.732 in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi (-1772). A livello di distribuzione regionale del contagio, il dati del bollettino Protezione Civile mostrano ancora la Lombardia come la più colpita (24.097 contagiati, +384 casi registrati, +58 morti), dietro il Piemonte con 6.464 contagiati, l’Emilia Romagna con 3.998 e il Veneto con 2.287.
https://twitter.com/ilsussidiario/status/1265676031702323202?ref_src=twsrc%5Etfw
I DATI DI IERI
78 vittime sono il dato più basso dal 2 marzo
scorso nel bollettino coronavirus della Protezione Civile: restano un “prezzo” umano altissimo che ancora siamo costretti a pagare per la presenza della terribile pandemia, ma quantomeno il calo confortante anche di tutte le altre voci nel report quotidiano riflettono finora una più che positiva fase 2. Si attendono sempre i dati dopo le riaperture del 18 maggio (e potranno arrivare attorno ai primi di giugno, tenendo conto del tempo di incubazione del coronavirus) per capire se il Sars-CoV 2 sia diventano meno “letale” o se invece dormo attendere una seconda pesante ondata. Nel frattempo il bollettino della Protezione Civile aggiornato a prima del 27 maggio mostra segnali incoraggianti soprattutto sul fronte guarigioni e malati: 230.555 persone malate di coronavirus fino ad oggi, +397 casi registrati tra lunedì e martedì, mentre sono 52.942 gli attualmente positivi al coronavirus (decremento record di 2358 persone assistite). Sono poi +2677 i guariti (144.658 totali) mentre il numero delle vittime a bilancio generale resta altissimo, 32.955 (+78).
CORONAVIRUS, I RISCHI PER GLI SPOSTAMENTI
A livello ospedaliero, i dati del bollettino coronavirus forniti ieri dalla Protezione Civile vedono 521 pazienti in terapia intensiva (-20, -3,7%), 7.917 ricoverati con sintomi (-268), 44.504 in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi (-2070). Infine, il contagio regionale del Covid-19 che si rivelerà fondamentale ancora nei prossimi giorni per capire come e in che modo far ripartire gli spostamenti interregionali: 24.477 attualmente positivi in Lombardia, 6.941 in Piemonte, 4.146 in Emilia-Romagna, 2.431 in Veneto, 1.522 in Toscana, 1.438 in Liguria, 3.538 nel Lazio, 1.575 nelle Marche, 1.184 in Campania, 1.539 in Puglia, 513 nella Provincia autonoma di Trento, 1.430 in Sicilia, 375 in Friuli Venezia Giulia, 909 in Abruzzo, 179 nella Provincia autonoma di Bolzano, 42 in Umbria, 224 in Sardegna, 31 in Valle d’Aosta, 238 in Calabria, 174 in Molise e 36 in Basilicata.
Al netto dei buoni dati (“solo” 22 morti e -738 malati di coronavirus in 24 ore) è ancora la Lombardia a spaventare gli esperti del Cts e del Ministero della Salute per i dati che mettono in risalto la presenza ancora visibile del Covid-19 sul territorio: «Attenzione, i rischi di questa corsa folle verso la normalità sono altissimi — spiegano alcuni scienziati del Comitato al Corriere della Sera—. Se la circolazione riparte, la situazione ancora difficile di alcune regioni potrebbe estendersi anche a quelle con zero contagi». Si attendono i dati del 29 maggio – come spiegato ieri dal Ministro Boccia al Governatore Fontana – per capire se dal 3 giugno in poi cadrà l’ultimo step del lockdown in tutte le Regioni o se la Lombardia (e forse anche il Piemonte) verranno “ritardate” ancora di qualche giorno.