Nel giorno delle riaperture regionali, si alzano leggermente i dati del bollettino Protezione Civile rispetto alle ultime 24 ore confermano però il trend ormai consolidato di queste ultime settimane: sono 71 i morti registrati oggi 3 giugno (ieri erano stati 58) con dato generale che schizza al drammatico 33.601. Sono invece +321 i nuovi contagi da coronavirus registrati dai report nazionali della Protezione Civile, con aumento fino a 233.836 dei casi di Covid-19 dall’inizio della pandemia: di questi, attualmente positivi in tutta Italia sono 39.297, -596 rispetto agli aggiornamenti di martedì. Bene ancora il numero dei guariti-dimessi (+846 sui 160.938 totali), mentre cresce il numero dei tamponi effettuati fino sfiorare quota 4milioni (3.999.591 in tutto il Paese).
Sul fronte ospedaliero, i dati migliorano ancora una volta: 353 pazienti in terapia intensiva (-55), 5.742 ricoverati con sintomi (-174), 33.202 in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi (-367). Infine, a livello di contagio regionale, dietro alla Lombardia (che oggi conta +29 morti, +237 contagi, -31 malati sugli attuali 20.224) troviamo ancora il Piemonte con 4.686 contagi positivi, l’Emilia Romagna con 2.839 e il Veneto con 1.387 appena davanti alla Toscana con 973 casi registrati. Sono ancora 9 le Regioni che non registrano suoi contagi in aumento rispetto al giorno precedente: Basilicata, Molise, Calabria, Valle d’Aosta, Sardegna, Umbria, Provincia di Bolzano, Friuli Venezia Giulia e Sicilia.
I DATI DI IERI
Dopo il via libera di Iss, Protezione Civile e Cts, oggi 3 giugno riaprono finalmente i confini nazionali e quelli tra le Regioni facendo entrare l’Italia per la prima volta dopo 102 giorni nella nuova Fase 3: in attesa dell’intervento questa sera del Premier Giuseppe Conte in conferenza stampa, oggi pomeriggio attorno alle ore 18 come da tradizione sarà diffuso il bollettino della Protezione Civile con tutti gli aggiornamenti sull’andamento epidemiologico del coronavirus a livello nazionale e regionale. I dati di ieri hanno confermato il trend positivo di queste ultime settimane, con indici di allarme al “minimo” ma che non possono per il momento considerare chiusa del tutto l’emergenza Covid-19 in Italia. + 55 morti (33.530 totali), +318 nuovi contagi registrati tra lunedì e martedì, con dato generale che sale fino a 233.515 casi dall’inizio della pandemia. In netta diminuzione ancora i contagiati attualmente positivi (-1.474 sui 39.898 ancora col Sars-CoV 2) mentre risalgono i guariti-dimessi, +1.737 persone sulle 160.092 a livello generale.
CORONAVIRUS ITALIA, AL VIA LA FASE 3
Fronte ospedali, il bollettino della Protezione Civile del 2 giugno 2020 mostra 408 pazienti in terapia intensiva (-16), 5.916 ricoverati con sintomi (-183), 33.569 in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi (-1.275). In termini di contagio regionale, calano i numeri praticamente in tutte le Regioni (ben 9 con 0 contagi nelle ultime 24 ore) e dietro alla Lombardia (+12 morti, +187 positivi sui 20.255 ancora attivi e -606 malati) troviamo 4.828 persone contagiate in Piemonte, 2.912 in Emilia-Romagna, 1.403 in Veneto, 1.011 in Toscana, 546 in Liguria, 2.847 nel Lazio, 1.326 nelle Marche, 890 in Campania, 1.051 in Puglia, 283 nella Provincia autonoma di Trento, 966 in Sicilia, 244 in Friuli Venezia Giulia, 743 in Abruzzo, 120 nella Provincia autonoma di Bolzano, 31 in Umbria, 155 in Sardegna, 13 in Valle d’Aosta, 112 in Calabria, 133 in Molise e 24 in Basilicata.
Oggi scatta dunque la fase 3 con le regole sul distanziamento che però permangono in tutto il Paese, seguendo le disposizioni dell’ultimo Dpcm ancora in vigore (18 maggio): il Premier Conte enuncerà stasera il discorso sulla ripartenza del sistema Italia ma inviterà ancora alla cautela sulle regole che abbiamo imparato a seguire nella fase 1 e 2: controllo temperatura in ogni ingresso per luoghi pubblici e mezzi, mascherine obbligatorie negli uffici e luoghi chiusi con alcune Regioni che estendono ancora l’obbligo all’aperto (Lombardia, Trentino, Friuli Venezia Giulia, Campania). Infine, resta il distanziamento fisico e il divieto di assembramento.