Nell’ultimo bollettino della Protezione Civile, prodotto nella conferenza stampa di Angelo Borrelli da Roma, gli aggiornamenti vedono purtroppo il numero più alto di decessi rispetto alla giornata di ieri: sono in tutto 20603 contagi, +2853 rispetto a ieri, 1809 morti (+368) e 2335 guariti, ovvero +369 rispetto al 14 marzo 2020. Il bollettino sui nuovi contagiati da coronavirus ha poi specificato come dei 20603, 2843 sono nuovi pazienti positivi, 9268 in isolamento domiciliare senza sintomi, 1672 in terapia intensiva (sempre il 10% dei pazienti positivi). Le vittime salgono purtroppo di 368 rispetto al bilancio di ieri, mentre per quanto riguarda la Cross – attività centrale remota di soccorso sanitario – sono «6 trasferimenti rispetto a ieri, totale di trasferimenti da Lombardia ad altri pazienti è 40». Oltre al consueto invito a rispettare in maniera ferrea le regole su spostamenti e domicili, il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro ha risposto ad un ragionamento sul picco del contagio per i prossimi giorni: «Ci stiamo avvinando al picco? Non ci esprimiamo perché la stiamo misurando, vediamo crescite diversificate per Regione: il bollettino dell’Iss di martedì avremo analisi puntuale avranno dati più importanti su terapie intensive e fasce di età». In merito alla Regione Lombardia, Borrelli ha spiegato che l’ospedale di Fiera Milano vede diversi problemi ma sono «tutti in via di risoluzione» anche per il prossimo imminente Decreto economico del Governo «che varerà nuovi fondi per personale e macchinari necessari (in particolare i ventilatori che servono per le terapie intensive). Dall’assessore lombardo Gallera poco prima il bollettino sul coronavirus aveva visto 1218 decessi in totale nella Regione e 13272 positivi, facendone come sempre la più colpita di tutta Italia.
Qui i bollettini di Lombardia e Veneto
BOLLETTINO DAL VENETO
In attesa dei nuovi aggiornamenti dalla Lombardia e soprattutto della diretta conferenza stampa dalla sede della Protezione Civile, nuovi numeri sul coronavirus arrivano dal Veneto dove il Governatore Luca Zaia ha tenuto il consueto punto quotidiano su contagi e decessi nella propria Regione: 2.172 contagi positivi a livello regionale, con aumento di 178 persone rispetto a ieri. E ci sono tre nuove vittime a Belluno, Verona e Schiavonia, quindi il totale dei morti sale a 63: i dimessi guariti sono 120, spiega Zaia commentando «In Veneto verranno attivati centri Covid-19 in ogni provincia. Saranno attrezzati negli ospedali 1.300 posti, altri 212 in pneumatologia e 206 di terapia intensiva; a questi si aggiungono i 700 negli ex ospedali che stiamo riaprendo per circa 3mila nuovi posti letto». A livello di province, il maggior numero di nuovi contagiati arriva da Verona (+54), poi quindi Padova (+38) Venezia (32), Treviso (21), Vicenza (15), Belluno (4).
DIRETTA CONFERENZA STAMPA BOLLETTINO
Come di consueto alle 18 l’Italia intera attenderà il bollettino della Protezione Civile aggiornato con tutti gli ultimi dati sul coronavirus e sulla diffusione del contagio in tutto il Paese: la diretta video streaming della conferenza stampa sarà come sempre trasmessa dalle principali reti allnews oltre che sul canale YouTube del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile. La giornata di ieri purtroppo ha visto il picco più alto di aumento contagi da un giorno all’altro, con +2795 rispetto al 13 marzo, con il Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli che ribadito nel bollettino l’intensa emergenza che sta attraversando e ancora attraverserà l’Italia nei prossimi giorni: 17750 positivi al coronavirus, 1966 guariti ma anche 1441 morti per un totale di 21157 contagi, questo recita l’ultimo bollettino aggiornato al 14 marzo. Sul fronte regionale, così vengono ripartiti tutti i tamponi positivi: 9.059 in Lombardia, 2.349 in Emilia-Romagna, 1.775 in Veneto, 863 nelle Marche, 814 in Piemonte, 614 in Toscana, 384 in Liguria, 320 nel Lazio, 243 in Campania, 271 in Friuli Venezia Giulia, 199 nella Provincia autonoma di Trento, 150 in Sicilia, 170 nella Provincia autonoma di Bolzano, 156 in Puglia, 106 in Abruzzo, 103 in Umbria, 47 in Sardegna, 59 in Calabria, 41 in Valle d’Aosta, 17 in Molise e 10 in Basilicata.
LO SCAMBIO DI ACCUSE TRA PROTEZIONE CIVILE E REGIONE LOMBARDIA
Le ultime ore hanno però visto oltre ai numeri allarmanti sul contagio, anche lo scontro molto pesante tra la Regione Lombardia e la stessa Protezione Civile in merito al caos generato sulle mascherine: mentre il Ministro degli Esteri Di Maio ha spiegato che la situazione dei rifornimenti è stato sbloccata da Francia e Germania per favorire gli aiuti che servono all’Italia in termini di mascherine, resta forte la polemica alzata dalla Regione di Fontana e Gallera in merito alle centinaia di migliaia di mascherine inviate negli scorsi giorni ma inadeguate ad essere utilizzabili per il personale sanitario degli ospedali sotto pesante stress praticamente in tutta la Lombardia. «Le mascherine inviate dalla Protezione Civile non sono a norma», ha attacco ieri sera l’assessore al Bilancio lombardo Davide Caparini, che ha chiesto le dimissioni del commissario Angelo Borrelli; «Ci sono quattro polemiche in meno di 24 ore. Il dipartimento della Protezione Civile lavora 24 ore al giorno dall’inizio dell’emergenza, e stiamo andando a cercare mascherine, respiratori, materiale per l’assistenza. Ci troviamo di fronte a una grave pandemia, abbiamo chiesto misure importanti, mi dispiace che ci siano queste polemiche del tutto destituite di fondamento», si è difeso invece il Capo della Protezione Civile. L’assessore lombardo Gallera, seppur con toni civili e pacati ha ribadito l’assoluta inadeguatezza di questo ultimo ordine: «A noi servono mascherine del tipo fpp2 o fpp3 o quelle chirurgiche e invece ci hanno mandato un fazzoletto, un foglio di carta igienica. Tra poco arriviamo a un punto di non ritorno. Se ogni giorno abbiamo 85 persone in più che entrano in terapia intensiva e tendenzialmente ne escono due o tre». La Consip ha appena bandito nuovi contratti per 30 milioni di maschere chirurgiche che arriveranno nei prossimi giorni: la stessa Consip ribadisce di essere «incaricata di svolgere il ruolo di Soggetto Attuatore per l’emergenza COVID-19 con decreto del Capo Dipartimento della Protezione Civile e di stare operando sotto le direttive dello stesso Capo Dipartimento e del Commissario straordinario Domenico Arcuri».