Il bollettino del 13 marzo 2020 sul Coronavirus in Italia registra un aumento dei guariti, che sono arrivati a quota 1439 (+181). Ma crescono anche i decessi: sono 250 i morti nelle ultime ore, per un totale di 1266 vittime. Le persone contagiate invece sono 14955, quindi c’è stato un incremento di 2116 casi nel giro di 24 ore. Di queste persone, spiega Angelo Borrelli nella conferenza stampa della Protezione civile, 6201 sono in isolamento domiciliare 1328 in terapia intensiva. Circa il 10 per cento dei malati di Coronavirus dunque è in rianimazione. La Lombardia resta la regione più colpita: sono 9.820 i contagiati dal Coronavirus, 890 i morti (146 solo ieri), 650 le persone in terapia intensiva (45 più di ieri), 4.435 i ricoverati non intensivi. In isolamento domiciliare si trovano 2.650 persone, mentre i dimessi sono stati 1.198 (+93). Segue l’Emilia-Romagna con 2011 positivi e 201 morti. Poi il Veneto, con 1453 positivi e 42 morti, quattro in meno del Piemonte, che invece ha 794 contagiati. (agg. di Silvana Palazzo)



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IL BOTTA E RISPOSTA CON LA REGIONE LOMBARDIA

C’è attesa per la conferenza stampa di Angelo Borrelli, per il consueto punto della situazione sull’emergenza Coronavirus in Italia. Intanto parla Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). «Oltre cinquemila persone sono morte, un tragico primato. Oltre 132mila casi di Covid-19 sono stati segnalati alla nostra Organizzazione da 123 Paesi e territori diversi». L’Europa diventa così il nuovo epicentro della pandemia di Coronavirus, lo certifica appunto l’Oms. Dal Capo della Protezione civile si attendono chiarimenti sulla vicenda dell’ospedale nella Fiera di Milano, che può essere realizzato, ma al momento non sono disponibili sul mercato le attrezzature sanitarie necessarie al funzionamento della struttura. Questa la motivazione con cui il Dipartimento ha replicato alla Regione Lombardia. Ora l’ipotesi sul tavolo è quella di potenziare i posti di terapia intensiva nei vari ospedali lombardi. (agg. di Silvana Palazzo)



L’APPELLO DI BORRELLI IN CONFERENZA STAMPA

La conferenza stampa di Angelo Borrelli, Capo della Protezione civile e commissario all’emergenza Coronavirus, è importante per capire l’evoluzione dell’epidemia. Le restrizioni introdotte dal premier Giuseppe Conte impongono sacrifici agli italiani, ma non è ancora chiaro se siano sufficienti per arginare la diffusione dei contagi. Il punto stampa odierno potrebbe però non essere indicativo in tal senso, perché gli esperti invitano all’attesa: siamo nella fase del picco, nel punto alto della curva, ma nel giro di due settimane la situazione, si spera, dovrebbe migliorare. Questo è dunque il momento dei sacrifici. A tal proposito, ieri Borrelli ha evidenziato uno dei tanti effetti del Coronavirus e della paura di essere contagiati: ci sono meno donazioni di sangue. «In questo periodo si sta registrando un calo di donazioni del sangue, è una cosa fondamentale e avviene in assoluta sicurezza, facciamo appello a tutti, continuate a donare, è fondamentale per salvare vite umane». (agg. di Silvana Palazzo)



NUOVA DIRETTA CONFERENZA STAMPA PROTEZIONE CIVILE

Ieri è stato il giorno “peggiore” per numero di contagiati da coronavirus aumentati rispetto alla giornata precedente: il bollettino della Protezione Civile, come sempre mostrato in diretta video con la conferenza stampa dal Dipartimento Centrale alla presenza del commissario Angelo Borrelli, ha dato responso che purtroppo gli esperti si attendevano da giorni. +2249 positivi al Covid-19 rispetto all’11 marzo, totale di “contagi” a 12839, con 1258 guariti e 1016 morti. Un dato impressionante che al momento rende l’aumento complessivo in Italia un primato in tutto il mondo: i casi totali ad oggi registrati sono 15.113 i casi totali ma è la velocità del contagio che ad oggi rende il nostro Paese più “rapido” di Cina, Iran e Corea del Sud, i Paesi con più contagi da coronavirus assieme all’Italia. A livello regionale invece, il bollettino letto da Borrelli ieri in conferenza stampa vede casi attualmente positivi 6.896 in Lombardia, 1.758 in Emilia-Romagna, 1.297 in Veneto, 554 in Piemonte, 570 nelle Marche, 352 in Toscana, 243 in Liguria, 174 in Campania, 172 nel Lazio, 148 in Friuli Venezia Giulia, 98 in Puglia, 102 nella Provincia autonoma di Trento, 103 nella Provincia autonoma di Bolzano, 111 in Sicilia, 62 in Umbria, 78 in Abruzzo, 39 in Sardegna, 26 in Valle d’Aosta, 32 in Calabria, 16 in Molise e 8 in Basilicata. Di questi positivi a livello generale, 5036 in isolamento a casa, 1153 in terapia intensiva, dato fermo al 10% dei positivi, mentre in ospedale ricoverati sono 6650. Qui la mappa con tutti gli aggiornamenti sul coronavirus

BOLLETTINO PROTEZIONE CIVILE: ISS “BILANCIO TRA 2 SETTIMANE”

In attesa della nuova conferenza stampa e del nuovo bollettino della Protezione Civile aggiornato al 13 marzo 2020, stamane l’Istituto Superiore di Sanità ha provato a chiarire le tante domande circa il quando avremo stime reali sugli effetti delle misure imposte dal Governo con l’ultimo Dpcm 11 marzo. «Dobbiamo monitorare quotidianamente l’andamento dei casi e verificare l’efficacia delle misure messe in campo. Un primo bilancio non si potrà fare prima di un paio di settimane, il periodo dell’incubazione del virus», ha spiegato il n.1 dell’Iss Silvio Brusaferro nell’odierna intervista al Corriere della Sera. Sul quando finirà, come del resto spiegava già ieri Walter Ricciardi, non bisogna attendersi tempi molto rapidi: «il 3 aprile l’epidemia non si sarà fermata ma speriamo di conoscere per quella data le curve della diffusione in base alle quali poter ritenere di averla messa sotto controllo», conclude Brusaferro. Guardando i dati prodotti dallo studio “Coronavirus: quello che c’è da sapere”, pubblicato dall’Istituto Malattie Infettive Spallanzani il 12 marzo (basato su dati dello European Centre for Disease Prevention and Control e della Protezione Civile), si scopre drammaticamente che 2 decessi su 10 collegati al coronavirus sono avvenuti in Italia. I 1.016 morti ad oggi in Italia rappresentano infatti il 21% delle circa 5mila persone decedute a livello mondiale con diagnosi di Covid-19.

Qui la diretta della conferenza stampa Protezione Civile