La Lombardia resta la regione italiana più colpita dal Coronavirus. Il bollettino della Protezione Civile, fornito in conferenza stampa, parla di 25.515 casi in totale, di cui 3095 morti. Al secondo posto c’è l’Emilia-Romagna con 6.705 casi, con 715 morti tra questi. In Veneto i casi in totale sono 4.617, di cui 146 posti. Passiamo al Piemonte, con 238 morti e 3.752 casi in totale. Marche ha più morti del Veneto: sono 154, per 2.153 casi totali. «Il numero dei morti è impegnativo, ma è concentrato in una fascia di età. Questo ci dà il target del virus», il commento di Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss. «La curva è sostenibile dal sistema sanitario nazionale, ma può essere modificata e limitata». A tal proposito Borrelli ha aggiunto: «Tutte le regioni hanno avviato un potenziamento delle terapie intensive: siamo passati da 5.400 a 7.700 circa. C’è un lavoro senza sosta. Al momento, i numeri che registriamo al Sud sono numeri fronteggiabili con quello che è stato messo in campo». Brusaferro ha eluso le domande sulle ipotesi relative al boom di casi in Lombardia, come quella dell’assembramento a Milano per Atalanta-Valencia. «Questa è una delle ipotesi, ma è abbastanza difficile analizzarla ora. Il carico di domanda assistenziale in quei territori rende prioritaria l’assistenza ora. Credo sia molto importante mantenere in maniera rigorosissima i comportamenti raccomandati. Non mi sento di esprimerle le altre, perché servono presupposti scientifici». (agg. di Silvana Palazzo)
Qui la mappa con tutti gli aggiornamenti live della Protezione Civile.
BOLLETTINO PROTEZIONE CIVILE: 793 MORTI
Cresce il numero dei guariti (+943, quindi in totale 6.072), ma purtroppo anche quello dei morti. Il bollettino della Protezione Civile nella conferenza stampa di sabato 21 marzo 2020 sul Coronavirus in Italia evidenzia 793 decessi nelle ultime ore, quindi il totale delle vittime è di 4.825 persone. Per quanto riguarda i casi attuali, ci sono 42.681 contagiati, di cui 22.216 in isolamento domiciliare, 2.857 in terapia intensiva e 17.798 ricoverati. Quindi il totale dei casi è di 53.578. Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), Silvio Brusaferro, ha ripercorso gli aspetti emersi nel bollettino pubblicato ieri e aggiunto: «Questo virus è capace di creare quella forma di insufficienza respiratoria che sbilancia un equilibrio che veniva faticosamente mantenuto». A proposito dell’ordinanza del Ministero della Salute spiega: «Credo sia un segnale forte che fa capire che il problema non è stato sufficientemente preso sul serio». (agg. di Silvana Palazzo)
CORONAVIRUS ITALIA, NUOVO BOLLETTINO PROTEZIONE CIVILE
Il picco sembra ancora lontano, ma la corsa del Coronavirus in Italia non si ferma. I dati diffusi dalla Protezione civile nella consueta conferenza stampa parlano chiaro. Il bollettino mostra una crescita di 4.670 casi, per un totale quindi di 37.860. Da record, ma in negativo purtroppo, il numero dei morti: 627, quindi le vittime sono salite a 4.032. I guariti sono 689 in più per un totale di 5.129 persone. Di conseguenza, il numero complessivo dei contagiati, tenendo conto anche di vittime e guariti, ha raggiunto i 47.021. Questi dati andranno aggiornati con la conferenza stampa di oggi, sabato 21 marzo 2020, di Angelo Borrelli dalla sede della Protezione civile, come sempre in diretta video streaming qui sul canale YouTube della Protezione Civile. Il Capo del Dipartimento tra l’altro ha mostrato ottimismo: «Quando ci sarà il picco? Non ci sono dati scientifici ma tendenze. Comunque, le misure prese finora hanno dato risultati: il numero di positivi è frutto della circolazione del virus precedente alla stretta data». A tal proposito, il governo ha optato per una nuova stretta.
CONFERENZA STAMPA PROTEZIONE CIVILE, BANDO PER TASK FORCE MEDICI
Il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia in un’altra conferenza stampa dalla sede della Protezione civile, al fianco proprio del Capo del Dipartimento, ha parlato dell’apertura di un bando per la creazione di una taske force di medici. «Oggi (ieri, ndr) facciamo un’altra operazione, mai fatta prima e necessaria. È una chiamata alle armi della sanità, a tutti i medici italiani per costituire una task force». La priorità ovviamente è sostenere la Lombardia, in difficoltà anche per quanto riguarda il numero di operatori sanitari. «Questa operazione è fatta su base volontaria, poi sarà cura della Protezione civile definire il modello autorizzativo con le amministrazioni di appartenenza». Boccia si è detto sicuro del fatto che arriveranno tante domande per aiutare le strutture sanitarie in questa fase emergenziale. «Il governo si è fatto carico di questo grido d’allarme lanciato in primis dagli ospedali lombardi. Stiamo chiedendo di valutare di fare un salto ulteriore su un terreno non facile, ma che ha bisogno del loro coraggio».