I numeri scendono rispetto alla giornata drammatica di ieri, ma gli aggiornamenti sul coronavirus in Italia restano comunque con numeri importanti che non possono far “esultare” in nessun facile entusiasmo: l’ultimo bollettino stilato dalla Protezione Civile parla di 46638 positivi al coronavirus, 7024 guariti-dimessi e il drammatico caso dei 5476 deceduti per il Sars-Cov-2. Rispetto agli aggiornamenti di ieri, la Protezione Civile segnala come l’aumento sia in deflessione sia per i contagi che per le vittime: dei 46638 positivi fino ad oggi, 3957 sono in aumento rispetto a ieri (ma erano 4821 tra venerdì e sabato), di questi 23783 isolamento domiciliare, 3mila in terapia intensiva. Sul fronte dei decessi invece, sono 651 le persone drammaticamente morte nelle ultime 24 ore: «diminuiscono i dati, ci auguriamo che possa diminuire anche nei prossimi giorni» spiega Borrelli in conferenza stampa. Intervenendo a margine del bollettino, ha parlato anche il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli per dare una lettura di questi numeri: «dato in lieve deflessione, ma non ci facciamo prendere da facili entusiasmi. Segnale che cogliamo però dalla distanza temporale rispetto alla quale ci aspettiamo di vedere i segni tangibili delle misure di contenimento: su questo aspetto, siamo arrivati al massimo delle misure di prevenzione del contagio in termini di attività sociali e lavorative ridotte. È importante ora sottolineare invece un altro aspetto, il contagio inter-familiare: questo è l’altro grande motore della diffusione. Fondamentale ridurre i contesti familiari con misure stringenti di contenimento dei soggetti che sono positivi al coronavirus, è un altro sacrificio che si chiede a questo Paese ma è necessario e fondamentale seguirlo». L’84% dei decessi arrivano in tre regioni: Lombardia (Bergamo e Brescia), Piemonte e l’Emilia Romagna, «Lo dico da cittadino: è il momento in cui dare ennesima dimostrazione di essere una nazione unita, solidale e capace di dare risposta come Paese», conclude Locatelli.



I DATI DAL VENETO E DAL PIEMONTE

A breve comincerà la nuova conferenza stampa della Protezione Civile dove verranno letti tutti gli altri casi nazionali oltre a quelli già emanati dai singoli bollettini delle Regioni: in Veneto purtroppo il Governatore Zaia ha dovuto purtroppo aggiornare sullo stato del contagio da coronavirus con 5 nuove vittime (169 totali) e 313 nuovi infetti in sole 24 ore, portando il numero complessivo a 5122 malati di Covid-19. Mentre la Lombardia comunicherà i dati alle ore 18, in parallelo con il bollettino di Borrelli dalla sede della Protezione Civile, dal Piemonte l’ultimo aggiornamento è ancora più tragico rispetto a ieri: 28 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati questa mattina (283 totali) e 4.420 le persone positive al tampone, tra cui 308 in terapia intensiva e 2426 ricoverati con sintomi. In attesa degli altri numeri in conferenza stampa, la stessa Protezione Civile ha fatto uscire una nota poco fa spiegando che alcuni membri del Dipartimento Nazionale si sono rivelati positivi al tampone nelle ultime 24 ore: «Immediatamente dopo aver ricevuto la notizia del primo caso positivo, il Dipartimento ha predisposto controlli sul personale considerato tra i contatti stretti del dipendente positivo. Da questo screening risultano, purtroppo, altri undici persone positive. Il Capo del Dipartimento (Angelo Borrelli, ndr) è risultato negativo al tampone. Sono state avviate tutte le procedure di tutela previste e sono state effettuate le attività di sanificazione degli ambienti di lavoro».



VERSO LA CONFERENZA STAMPA

Sono 42681 i contagi positivi di coronavirus in Italia, con 6072 guariti e purtroppo con 4825 morti: in tutto sono 53578 le persone che hanno contratto il Covid-19 dai dati emersi nell’ultimo bollettino della Protezione Civile prima del 22 marzo: anche per oggi è attesa la conferenza stampa dalle ore 18 (qui sotto la diretta in video streaming) dove il Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli assieme ai responsabili dell’Iss mostrerà tutti gli aggiornamenti e proverà a fare il punto della situazione ormai ad un mese dall’esplosione dell’emergenza coronavirus in tutto il Paese. Dopo il peggior giorno passato ieri tra aumento decessi (793 in più rispetto a venerdì) e più di 5mila contagi in pochissime ore. Frutto del dramma raggiunto in Lombardia ma anche di una generale crescita del contagio in molte altre aree del Paese: questo ha convinto alla fine il Governo Conte-2 ha prendere nuovi provvedimenti con la chiusura (annunciata) in serata di tutte le attività non essenziali alla produzione in Italia. Nelle prossime ore è atteso un nuovo Decreto (qui i dettagli), con il Premier che l’ha inquadrato così nella diretta Facebook di ieri sera: «Non abbiamo alternative, in questo momento dobbiamo tutelare noi stessi e le persone che amiamo. Per questo il Governo ha deciso di compiere un altro passo: chiudere sull’intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria, cruciale, indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali».



Diretta video bollettino Protezione Civile: alle 18 la conferenza stampa

BOLLETTINO PROTEZIONE CIVILE 22 MARZO: I DATI REGIONALI

A livello di distribuzione del contagio da coronavirus nelle varie parti d’Italia, il bollettino della Protezione Civile ha fatto sapere ieri che i dati raccolti prima del 22 marzo 2020 mostrano 17.370 casi positivi in Lombardia, 5.661 in Emilia-Romagna, 4.214 in Veneto, 3.506 in Piemonte, 1.997 nelle Marche, 1.905 in Toscana, 1.159 in Liguria, 1.086 nel Lazio, 793 in Campania, 666 in Friuli Venezia Giulia, 720 nella Provincia autonoma di Trento, 600 nella Provincia autonoma di Bolzano, 642 in Puglia, 458 in Sicilia, 494 in Abruzzo, 447 in Umbria, 304 in Valle d’Aosta, 321 in Sardegna, 225 in Calabria, 47 in Molise e 66 in Basilicata. Siamo ora in attesa della nuova conferenza stampa con tutti gli aggiornamenti e la speranza che la famosa curva del contagio possa finalmente scendere: nel frattempo, buona notizia arriva dalla candidature per medici lanciata dalla Protezione Civile. «E’ terminata la possibilità di presentare la propria candidatura per entrare a far parte della task force di 300 medici che opereranno a supporto delle strutture sanitarie regionali, impegnate nell’emergenza COVID-19. L’operazione “medici per la Protezione civile” era stata lanciata ieri dal ministro per gli Affari Regionali e Autonomie Francesco Boccia durante la conferenza stampa nella sede del Dipartimento della Protezione Civile. Nelle 24 ore in cui è stato possibile compilare il form online dedicato, il Dipartimento ha raccolto oltre 7900 candidature che saranno valutate nelle prossime ore».