Dopo quattro giorni il contagio da coronavirus purtroppo torna a salire di 1000 casi quasi, con gli aggiornamenti dalla conferenza stampa di Agostino Miozzo (direttore Dipartimento Protezione Civile) e Luigi D’Angelo (direttore operativo) che mostrano 62.013 contagiati totali (+4.492), 8.165 morti (+662) e 10.361 guariti (+999). Gli aumenti salgono ma secondo quanto riportato dal bollettino vi è una “frenata” costante della curva di contagio il che dà qualche speranza per la diminuzione netta della casistica nelle prossime settimane: dei 62013, 33648 sono in isolamento senza gravi sintomi mentre 3612 sono ad oggi in terapia intensiva. Purtroppo i dati della Lombardia cresciuti danno “manforte” al trend in salita di questo 26 marzo, anche se secondo la Protezione Civile non v’è da allarmarsi troppo: lo ha spiegato sia Miozzo sia il componente dell’Oms Ranieri Guerra presente in conferenza stampa «Misure sembrano avere effetto, per ora registriamo eventi di 14-15 giorni fa: non abbassare la guardia ora che la curva di contagio si sta rallentando e nei prossimi giorni si avrà diminuzione sostenuta della casistica, poi seguirà la mortalità in discesa».
Sul fronte dei tamponi, il membro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità spiega nel dettaglio «test rapidi verranno messi a disposizione degli stati prima che il regolatori proceda ad attività di routine. Al momento la tecnologia attuale dice che il tampone debba fatto su sospetti e contatti vicini al sospetto». Da ultimo, Ranieri Guerra lancia appello per maggiore sostegno e protezione del personale sanitario «livelli contagio sono elevati, significa che personale è esposto in prima persona e nessuno si è tirato indietro anche a rischio della propria salute. Queste persone devono essere tutelate come viene da raccomandazione dell’istituto superiore di sanità, ma deve essere garantita loro la capacità diagnostica costante per iniziare subito terapie possibili: prima scattano le terapia sperimentali prima c’è possibilità di salvare più gente possibili».
VERSO LA CONFERENZA STAMPA DELLA PROTEZIONE CIVILE
Alle ore 18 come di consueto è prevista la conferenza stampa della Protezione Civile per tutti gli aggiornamenti in diretta (anche video streaming su YouTube P.Civile nazionale) sullo stato dei contagi e dei numeri del coronavirus in Italia: per il secondo giorno consecutivo non dovrebbe esserci il Capo commissario Angelo Borrelli per via delle non perfette condizioni di salute. Ieri dopo la febbre riscontrata si era messo in isolamento preventivo, oggi il tampone Covid-19 è risultato per fortuna negativo: detto questo, dovrebbero essere presenti come ieri gli altri responsabile del Dipartimento Nazionale guidati dal direttore operativo della Protezione Civile Luigi D’Angelo. Dai dati in arrivo dalle regioni del Nord (qui sotto nel dettaglio) l’impressione è che la nota di “lieve” positività riscontrata ieri a carattere generale oggi possa trovare qualche ostacolo in più: cresce la Lombardia, cresce il Veneto e restano comunque alti i numeri dei decessi.
Fino a prima del 26 marzo, l’ultimo bollettino nazionale vedeva 57521 casi positivi attuali, 9362 guariti, 7503 morti e un totale di infetti dall’inizio dell’epidemia che risale a 74386. A livello regionale, la distribuzione del contagio prevede secondo gli ultimi aggiornamenti di ieri: 20.591 in Lombardia, 8.256 in Emilia-Romagna, 5.745 in Veneto, 5.556 in Piemonte, 2.639 nelle Marche, 2.776 in Toscana, 1.826 in Liguria, 1.675 nel Lazio, 1.072 in Campania, 1.058 nella Provincia autonoma di Trento, 1.023 in Puglia, 911 in Friuli Venezia Giulia, 748 nella Provincia autonoma di Bolzano, 936 in Sicilia, 738 in Abruzzo, 686 in Umbria, 375 in Valle d’Aosta, 412 in Sardegna, 333 in Calabria, 112 in Basilicata e 53 in Molise.
BOLLETTINO PROTEZIONE CIVILE: DATI LOMBARDIA, VENETO E PIEMONTE
Ora però, in attesa della conferenza stampa delle ore 18 con tutti i nuovi aggiornamenti, si iniziano ad avere dati in riscontro dai principali settori più colpiti dal coronavirus al Nord Italia. Partendo dalla Lombardia, in attesa degli aggiornamenti completi di Gallera in conferenza stampa, sappiamo purtroppo già che i nuovi contagi registrati (e dati in anteprima dalla Reuters) sono 2.543, con il totale dei positivi che sale a 34.889 dall’inizio della pandemia. Il numero dei morti si “attesta” sul trend degli ultimi giorni ma è ancora vertiginosamente alto, 387 nuove vittime con il totale che sale a 4.861.
Per quanto riguarda il Veneto invece si hanno 14 nuovi decessi e 353 neo-contagiati: conteggio totale passa a 287 morti e 6935 infetti, con il Governatore Zaia che commenta dopo il bollettino «Questi numeri, quelli dei contagiati in crescita, sono anche l’effetto tamponi, quasi 7mila sono positivi, il dato è di questa mattina. Stiamo crescendo con le dimissioni, questo dà la dimensione di cosa significhi un sistema sanitario che funzioni. Siamo riusciti a frenare la curva che avrebbe potuto impennarsi da un momento all’altro, ma i morti ci sono, è un bollettino di guerra». Infine abbiamo anche i dati del Piemonte in attesa di quelli nazionali della Protezione Civile: il Presidente Cirio annuncia miglioramento rispetto a ieri ma è costretto comunque a registrare 16 decessi (per un totale di 499) e contagi totali che salgono a 6534. Nel bollettino quotidiano ha informato che i ricoverati in terapia intensiva sono 408, con i tamponi diagnostici finora eseguiti 18.054, di cui 11.052 risultati negativi.