«Ci avete sentito parlare dell’indice di contagiosità, R0, da abbassare attorno al valore di 1. Ora vogliamo portarlo sotto 1 per avere l’evidenza che la diffusione epidemica nel Paese si è almeno arrestata come incremento giornaliero». Così il professor Franco Locatelli ha analizzato l’andamento dell’epidemia di coronavirus e fissato gli obiettivi. Ma ha anche evidenziato un altro aspetto nella conferenza stampa della Protezione civile per il consueto bollettino: «Nelle regioni dell’Italia centrale e meridionale il sistema sanitario ha saputo contenere una crescita importante del numero di soggetti infetti e che devono far ricorso ai ricoveri in terapia intensiva. Non era scontato riuscire a ottenere questo risultato». Nel punto stampa si è parlato anche delle mascherine: «Non c’è alcun collo di bottiglia che voglia penalizzare la produzione. L’Iss ha analizzato più di 250 proposte, 73 hanno avuto l’approvazione per l’inizio della produzione, due di queste anche l’autorizzazione per l’immissione in commercio», ha dichiarato Locatelli. E Borrelli ha aggiunto: «La mascherina è importante se non si possono rispettare le distanze». Lo ha ribadito anche Locatelli: «Sappiamo che sono utili per prevenire il contagio, considerando gli asintomatici, ma la misura fondamentale è il distanziamento sociale. Poi tutte le riflessioni sull’uso allargato delle mascherine sono attualmente oggetto di valutazione del comitato tecnico scientifico». (agg. di Silvana Palazzo)
CONFERENZA STAMPA PROTEZIONE CIVILE: 681 MORTI E 2886 CASI
Anche oggi è cominciata in ritardo la conferenza stampa della Protezione civile, ma il bollettino con i nuovi dati è arrivato puntuale. Sono 88.274 i casi attuali, quindi c’è stato un incremento di 2.886 contagiati nelle ultime 24 ore, in percentuale del 3,4%. I deceduti invece sono 681, +4,6: il bilancio totale è di 15.362 morti. Cresce anche il numero dei dimessi: sono 1.238 (+6,3%), per un totale di 20.996. I ricoverati sono 29.010, 55.270 (quindi il 63%) in isolamento domiciliare con pochi sintomi o nessuno. In terapia intensiva sono ricoverate invece 3.994 persone, quindi si registra un calo dell’1,8 per cento. «Oggi per la prima volta abbiamo un dato importante. Il numero dei pazienti in terapia intensiva diminuisce di 74 unità. Questo permette ai nostri ospedali di respirare. è il primo valore negativo da quando stiamo gestendo l’emergenza. Questo dato va evidenziato e sottolineato», sottolinea Angelo Borrelli in conferenza stampa. Invece sui morti afferma che i numeri sono «in continua diminuzione». Dei dati sulla Regione Lombardia, quella più colpita, vi abbiamo già parlato, poi c’è l’Emilia-Romagna: 12.523 positivi, 2.040 guariti e 1.977 morti. Poi il Piemonte: 9.693 casi, 888 guariti e 1.128 morti. In Veneto ci sono 9.093 contagiati, 1.124 guariti e 607 morti. (agg. di Silvana Palazzo)
BOLLETTINO PROTEZIONE CIVILE: I NUMERI DELLA LOMBARDIA
In attesa del bollettino della Protezione civile sul coronavirus in Italia, con la conferenza stampa di Angelo Borrelli, ci sono i dati relativi all’epidemia in Regione Lombardia. I dati si stanno assestando: ci sono +1.598 positivi e 345 morti. Ma migliora il dato delle terapie intensive: -55 rispetto a ieri. Il totale dei positivi è di 49.118, mentre delle vittime 8.656. «Ora serve una spallata», ha dichiarato l’assessore lombardo Giulio Gallera in merito alla curva dei contagi che si è appiattita. Intanto si lavora per alleggerire la pressione sulla terapia intensiva: il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri ha annunciato che c’è stato un incremento del 79 per cento dei posti. «I posti letto in terapia intensiva, che erano 5.579, ora sono 9.284. Quelli nei reparti di malattia infettiva e pneumologia che erano 6.198 ora sono 34.320, oltre 4 volte in più, è stato fatto uno sforzo gigantesco», ha dichiarato nel suo punto stampa. Ora invece si attendono gli aggiornamenti del Capo della Protezione civile Angelo Borrelli. (agg. di Silvana Palazzo)
BOLLETTINO PROTEZIONE CIVILE: CALO NELLE TERAPIE INTENSIVE
L’evoluzione dell’epidemia di coronavirus in Italia è continua, quindi l’analisi quotidiana del bollettino della Protezione civile è importante per capire a che punto siamo nella battaglia. Dai numeri arriva, infatti, la conferma che le restrizioni imposte dal governo hanno contribuito a rallentare la diffusione del virus Sars-CoV-2. «La realtà ci dice che le misure di contenimento hanno avuto una efficacia, si è visto anche con un calo delle terapie intensive», ha dichiarato il professor Massimo Antonelli, direttore della terapia intensiva del Gemelli e membro del Comitato tecnico scientifico. Ieri ha affiancato il Capo del Dipartimento Angelo Borrelli nella consueta conferenza stampa dalla sede della Protezione civile. Oggi è previsto un nuovo appuntamento, che può essere seguito anche in diretta tv, grazie ai collegamenti dei canali all-news, e in video streaming attraverso i canali social del Dipartimento, come la sua pagina Facebook e il canale YouTube, che offre anche la possibilità di fissare un promemoria per non perdere l’appuntamento con gli aggiornamenti.
BOLLETTINO PROTEZIONE CIVILE: “PICCO NON ESAURITO”
Il bilancio dell’epidemia di coronavirus, secondo i dati forniti con l’ultimo bollettino della Protezione civile, è di 85.388 malati, con un incremento di 2.339 casi, meno rispetto all’aumento di giovedì, che era stato di 2.477. A proposito dei morti, ieri ne sono stati segnalati 766, quindi c’è stato un lieve aumento rispetto ai 760 di giovedì. Il bilancio nel complesso è di 14.681 vittime. Cresce il numero dei guariti: 1.480 in più, per un totale di 19.758. Il numero totale dei contagiati, tenendo conto di vittime e guariti, è di 119.827. Dei malati ci sono 28.741 che sono ricoverati con sintomi (+201), mentre 52.579 in isolamento domiciliare. I malati in terapia intensiva invece sono 4.068, 15 in più rispetto all’ultimo aggiornamento. In conferenza stampa ieri il Capo della Protezione civile Angelo Borrelli è tornato a parlare della fase 2: «Sicuramente saremo costretti a comportamenti di distanziamento sociale. Io non porto la mascherina, ma rispetto le distanze e le regole di prudenza. Al momento c’è una sola data che è quella del 13 aprile». La guardia deve restare alta, anche perché, come spiegato dal professor Massimo Antonelli, «il picco non si è ancora esaurito».