Quando si è considerati guariti dal coronavirus? È una delle prime domande chiarite all’inizio dell’epidemia. Un soggetto guarito può essere ancora positivo: non ha sintomi, ma ancora il virus nel suo organismo. In questo caso lo si definisce clinicamente guarito. Ma si è guariti del tutto quando vengono effettuati due tamponi a distanza di 24 ore ed entrambi risultano negativi. La questione torna d’attualità dopo un’analisi di YouTrend riguardo i bollettini della Protezione civile. Nelle statistiche i negativizzati vengono inseriti nel calderone dei dimessi-guariti, ma molti di essi sono ancora in ospedale. Partiamo da una premessa sulla comunicazione dei dati da parte delle regioni. Devono dividere le persone attualmente positive in tre categorie: quelle ricoverate in terapia intensiva, quelle ricoverate in altri reparti Covid e quelle in isolamento nella propria abitazione. Questi dati riguardano quindi chi risulta positivo al tampone. Chi invece risulta negativo al doppio tampone viene inserito tra i guariti anche se risulta ancora ricoverato in ospedale per conseguenze legate al Covid-19. Secondo quanto riportato da Open, si tratta di una decisione presa dal Ministero della Salute.



PROTEZIONE CIVILE, IL CASO GUARITI E NEGATIVIZZATI

Su questa vicenda dei bollettini della Protezione civile ci viene in aiuto la Regione Veneto che, fino all’8 maggio, inseriva nei dati giornalieri dei ricoverati tutti coloro che erano negli ospedali per motivi legati al coronavirus. Quindi anche quelli che, pur essendo negativizzati, risultavano ancora ricoverati. Poi su richiesta dell’Istituto superiore di sanità, secondo quanto riportato da YouTrend, i negativizzati sono stati tolti dai conteggi. Così è crollato il numero delle persone ospedalizzate. Ma dal 9 maggio il Veneto ha inserito una nuova categoria nel suo bollettino, quella dei “ricoverati negativizzati”. Quel giorno il governatore Luca Zaia spiegò che questa novità aveva portato a presentare un bollettino che sembrava dimezzato rispetto al giorno precedente. Quindi presentò i dati secondo il vecchio conteggio, spiegando che quelli della Protezione civile sarebbero apparsi diversi.



Sarebbe invece importante fare chiarezza sui soggetti negativizzati ancora in ospedale, perché – spiega YouTrend – il rischio che è venga sottovalutata la situazione generale e quella delle strutture sanitarie. In Veneto le persone ricoverate sono sette volte di più di quelle indicate dalla Protezione civile. Basterebbe aggiungere la categoria dei negativizzati, chiarendo dove si trovino e in che condizioni, anziché fornire dati ambigui.

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