La dottoressa Marisa Roncati ha ideato il protocollo R.O.N.C.A. (Reduction Of New Contagious Aerosol, anche declinato in italiano: Riduzione Ottimale Nuovo Contagioso Aerosol) che suggerisce di detergere frequentemente occhi, naso e bocca per prevenire l’infezione da virus e batteri. L’dea inaspettata è quella di rendere questo comportamento “virale”, attraverso una canzoncina orecchiabile che aiuta a diffondere delle raccomandazioni che possono migliorare la salute e la qualità di vita. 



 Dottoressa, perché non basta la detersione delle mani, come ci è ampiamente stato insegnato in questi mesi, ma serve detergere più spesso anche occhi, naso e bocca?

 Semplicemente propongo di detergere spesso occhi, naso e bocca, certamente fonti di contagio per tante patologie batteriche e virali, come il raffreddore: il singolo disturbo più diffuso al mondo, anch’esso provocato da un Coronavirus. In questo periodo di pandemia molte più persone hanno imparato a lavare e disinfettare frequentemente le mani. Vorrei tanto che a questo comportamento corretto si aggiungesse un ulteriore atto di prevenzione facile e alla portata di tutti: strofinare denti, gengive e mucose con una garza bagnata (anche solo di soluzione salina). Di sicuro si prevengono carie e infiammazioni alle gengive ma soprattutto si guadagna in salute generale. Nella nostra cavità orale ci sono almeno 776 specie diverse di batteri e virus, che si moltiplicano minacciando condizioni di equilibrio e oggi, come mai prima d’ora, possiamo avvertire la potenziale aggressività e ferocia di batteri e virus. Uno sciacquo, con qualsiasi collutorio, non è sufficiente per rimuovere il biofilm, ma è necessario eseguire manovre di sfregamento, anche semplicemente utilizzando una garza bagnata.



Perché l’igiene orale ha un ruolo così importante nelle nostre vite? Ci può fare qualche esempio delle malattie che condiziona? C’è un’associazione tra infiammazioni gengivali e infezione da SARS-Cov-2?

Esiste fior fiore di letteratura basata sull’evidenza scientifica sul noto legame tra condizioni di salute orale e numerosissime patologie sistemiche, quali cardiopatie, diabete, artrite reumatoide, Alzheimer fino a influenzare metastasi nel paziente oncologico. Le società scientifiche organizzano congressi su questi importantissimi argomenti, si scrivono corposi tomi, i luminari rilasciano interviste, pubblicano articoli di accertato valore scientifico, editoriali, però quando io parlo ai miei pazienti oppure in altri ambiti non odontoiatrici, ho l’impressione che questi concetti siano tuttora sconosciuti alla maggior parte degli individui. Una buona igiene orale si associa a comprovati benefici anche per la salute generale, ad esempio il soggetto cardiopatico presenta un rischio 3 volte superiore di infarto, in caso di patologie infiammatorie della propria bocca.  Il virus pandemico SARS-CoV-2 viene trasmesso attraverso droplets (goccioline di saliva) da un soggetto all’altro, e utilizza come sito d’ingresso il cavo orale e il naso/faringe. Una efficace e regolare rimozione del virus dalla cavità orale potrebbe quindi potenzialmente avere un duplice effetto nel soggetto infettato:limitare un’ulteriore penetrazione del virus nelle vie aeree più profonde e ridurre l’emissione di goccioline di saliva contaminate,abbassando il rischio di trasmissione ad altri soggetti. L’igiene orale dovrebbe avere un ruolo prioritario, anche e soprattutto nei pazienti Covid-19. La presenza di infiammazione gengivale è infatti risultata significativamente correlata all’aggravarsi di tale patologia. Secondo un recente articolo l’associazione tra infiammazione gengivale e infezione da SARS-CoV-2 aumenta di quasi 9 volte la probabilità di decesso (8.8), di 4.6 volte il bisogno di ventilazione assistita e di 3.5 volte il rischio di ricovero in terapia intensiva. Una corretta igiene orale è assolutamente cruciale e dovrebbe meritare un’adeguata priorità nei pazienti contagiati da SARS-CoV-2, specialmente se intubati.



Come è nata l’idea di collaborare con il producer Giangi Cappai e di coinvolgere la Fondazione Elisabetta Sgarbi?

Giangi Cappai è un mio paziente. È venuto per la prima volta dalla Sardegna a Ferrara su segnalazione di un amico per risolvere problemi personali di natura odontoiatrica. Solo successivamente ho appreso che era musicista. Con Elisabetta si è creato anche un forte rapporto di amicizia e di stima reciproca. Da tempo sono vicina a tutta la famiglia Sgarbi, compresi gli amati genitori Rina e Nino, curandone la salute orale. Avevo parlato della necessità di una maggiore igiene orale con colleghi, presidenti di associazioni odontoiatriche, medici, infettivologi e numerosi altri amici e pazienti. Moltissimi avevano espresso consenso alla mia tesi. In momenti diversi ho raccontato anche a Elisabetta e a Giangidella mia mission professionale con lo stesso fervore. Giangi mi ha offerto le sue competenze in campo musicale. Elisabetta ha messo a disposizione il prestigio della Fondazione Elisabetta Sgarbi finanziando studi scientifici per una iniziale valutazione in vitro del protocollo. E ancora grazie ad Elisabetta ho ottenuto una importante distribuzione per poter dare visibilità a concetti semplici di indubbia certezza scientifica. Di sicuro si prevengono carie, infiammazioni alle gengive e perdita di denti, ma soprattutto si guadagna in salute generale. Un giovane naufrago potrebbe vivere una lunga vita su un’isola deserta, senza carie e infiammazione alle gengive, semplicemente strofinando con cura la propria bocca con un brandello di stoffa e acqua di mare. Questa è una verità incontrovertibile.

 Dove pensate si possa diffondere questa canzone? Nei social network? Nelle scuole?

Il testo e il videoclip della canzone illustrano la gestualità di un protocollo in cui credo. Il ritmo è accattivante, coinvolgente positivo e estremamente allegro! Quando lo faccio ascoltare per la prima volta a chiunque la reazione più frequente è un bel sorriso, anche da parte di serissimi professionisti. Ovviamente mi auguro che la canzone e soprattutto il messaggio che include, siano ampiamente divulgati anche tramite social network. Certamente si presta per essere utilizzata nelle scuole anche della 1ª infanzia. Che bello sarebbe se una canzone riuscisse a limitare il rischio di contagio da coronavirus, nei bambini di fascia di età 3-5 anni, non vaccinati ma purtroppo presenti nei reparti pediatrici Covid-19!!!!! Certamente aiuterebbe a prevenire carie e malattia stagionali. E proprio in questa fascia di età l’incidenza della carie è in sensibile aumento anche in Italia. 

Al video che accompagna la canzone, e che uscirà il 14 dicembre, hanno collaborato suoi amici e pazienti da tutto il mondo. Quale reazione hanno avuto in particolare i bambini vedendo questo video?

Ho chiesto e ottenuto videoclip realizzati con il proprio telefonino da amici, pazienti e colleghi di tutto il mondo: italiani, americani, giapponesi, sudafricani, sudamericani eccetera, circa un centinaio di persone in totale, compreso il mio meraviglioso papà di 95 anni che ha ancora tutti i suoi denti, una mia paziente disabile e diversi bambini che ballano allegramente. Ho avuto modo di vedere la reazione di bambini di soli 3 anni che hanno cominciato a ballare al ritmo della canzone Ronca Beats, ripetendo i gesti e soprattutto dimostrando di capire, imitando perfettamente tutte le mosse suggerite dal brano anche se in inglese. Ricordo che spesso ho associato l’ascolto di una canzone orecchiabile che piaceva ai miei piccoli pazienti all’uso dello spazzolino per motivarli in modo divertente. Tecnica utile per creare una buona abitudine, usata anche con i bambini diversamente abili. Tutti volevano continuare a sentire la canzonediverse volte e nel contempo si spazzolano i dentini con gioiosa allegria. Il protocollo di detersione delicata di occhi e narici, di strofinamento di denti, gengive e mucose, con una garza imbevuta di soluzione salina, è assolutamente indicato per tutti, privo di controindicazioni e/o di effetti collaterali.