Sono scattate oggi le prove invalsi per le classi quinte delle superiori. Come spiegato già nel focus precedente, l’emergenza coronavirus non ha fermato i test, e di conseguenza, gli istituti aperti hanno deciso di svolgere regolarmente le prove suddette. Le altre scuole, quelle chiuse per l’epidemia, avranno invece tempo per riprogrammare l’attività: “Dove le scuole saranno aperte inizieremo il 2 – le parole di pochi giorni fa del Responsabile Area Prove Invalsi, Roberto Ricci, a skuola.net – laddove saranno chiuse recupereremo dopo il tempo che è stato perduto. I presidi hanno già ricevuto un primo avviso. Non c’è ragione di preoccuparsi, anche se partiremo dopo i tempi non saranno più stretti, non vogliamo mettere fretta agli studenti”. Ricci ha voluto sottolineare l’importanza dei test: “Avere un risultato, che oltre a quello della scuola, imprescindibile, dia un dato di confronto di riferimento nazionale, ci dà maggiore chiarezza. Le competenze di italiano e matematica sono pietre angolari per formare cittadini autonomi, per ragionare con la propria testa”. Sempre lo stesso Ricci ha spiegato come i risultati delle invalsi siano molto utili anche per capire come migliorare la scuola, in quale precise aree intervenire. Ricordiamo che la prova di invalsi di italiano dura 2 ore, e consiste nella lettura di 6/7 brani, facendo poi un’analisi del testo. Per la matematica, invece: “Le domande – ha aggiunto Ricci – sono differenziate a seconda degli indirizzi con 3 categorie sostanziali”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



PROVE INVALSI 2020, QUINTE SUPERIORI: CORONAVIRUS NON FERMA TEST

L’emergenza coronavirus non ferma le prove invalsi. Da oggi, due marzo, partiranno infatti gli “esami” in tutte le classi quinte delle scuole superiori, anche presso gli istituti che al momento risultano essere chiusi per l’epidemia, quindi in Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche e provincia di Savona. Come ricorda l’edizione online del Corriere della Sera, è obbligatorio svolgere le suddette prove per accedere all’esame di maturità, anche se il loro risultato non farà comunque media. Inoltre, come si evince dalla legge Milleproroghe, le prove invalsi della quinta classe superiore non verranno inserite nel curriculum dello stesso studente che le sosterrà. Di conseguenza, tutti gli studenti che si diplomeranno al termine dell’anno scolastico in corso, non dovranno portare le prove invalsi al momento dell’iscrizione presso l’università o i corsi post-diploma. Diverso invece il discorso per gli alunni di terza media, che dovranno invece portare i test al momento dell’iscrizione alle superiori.



PROVE INVALSI, AD APRILE TOCCHERA’ ALLE MEDIE

Le prove invalsi delle classi quinte riguardano le materie di italiano, matematica e inglese. Come detto sopra, numerosi istituti italiani sono chiusi, di conseguenza i test sono stati riprogrammati, come specificato anche dal direttore di Ricerca Invalsi, Roberto Ricci: «Siamo in grado di modificare il calendario scuola per scuola, dunque non c’è nessun problema per gli studenti». Anna Ascani, viceministra dell’istruzione in quota Partito Democratico, ha invece specificato a Il Sole 24 Ore: «Quello che emerge oggi è che il nostro sistema d’istruzione è a più velocità e questo vuol dire che non ci sono pari opportunità di accesso alla formazione ovunque nel nostro Paese. Questo ci deve fare intervenire laddove si manifestano le difficoltà che i test insieme ad altri indicatori evidenziano, andando a sostenere i territori e le scuole dove le situazioni critiche si concentrano. Stiamo lavorando in questa direzione, in maniera strategica con tutti i soggetti a vario titolo coinvolti». Ricordiamo che dall’uno al 30 aprile toccherà alle terze medie sostenere le invalsi, mentre dal 5 al 23 maggio le seconde superiori. Infine, il 6, 7 e 12 maggio, toccherà alle seconde e quinte elementari.

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