Giuseppe Provenzano nella bufera: la proposta del ministro per il Sud di fornire aiuti anche a chi lavora in nero ha mandato su tutte le furie le forze di opposizione. L’esponente del Partito Democratico ha fatto il punto sull’emergenza coronavirus al Meridione in una lunga intervista ai microfoni del Corriere della Sera, soffermandosi su chi lavora irregolamente: «Inutile nasconderselo, l’economia meridionale ha una vasta zona grigia di sommerso che ha riflessi anche sull’economia legale. E le misure che il governo ha messo in campo fin qui hanno privilegiato l’emerso, com’era inevitabile. Ma se la crisi si prolunga dobbiamo prendere misure universalistiche per raggiungere anche le fasce sociali più vulnerabili: le famiglie numerose, oltre a chi lavorava in nero. Non basta la cassa integrazione in deroga per gli artigiani». La soluzione, ha aggiunto, è quella di lavorare di più su infrastrutture sociali e per ridurre i divari. Ma non sono tardate ad arrivare le critiche…
PROVENZANO CHIEDE AIUTI PER CHI LAVORA IN NERO, IRA CENTRODESTRA
Le parole di Giuseppe Provenzano – che ricordano da vicino una recente gaffe del sindaco M5s di Roma Virginia Raggi – trovano la ferma condanna della Lega con il segretario Matteo Salvini: «Con il governo stiamo insistendo giorno e notte per avere garanzie economiche immediate per tutti, in particolare per i non garantiti (lavoratori autonomi e partite IVA, precari, stagionali, i disabili e le loro famiglie), perché dopo questa emergenza nulla sarà più come prima. Poi leggiamo interviste di un ministro del PD che dice: bisogna aiutare i lavoratori in nero. Non so a voi, a me cadono le braccia». Netta la posizione di Forza Italia con Alessandro Cattaneo: «Prosegue l’opera di demolizione della cultura del lavoro e della serietà in questo Paese. Prima con il rdc ti pagano per non lavorare e adesso premiano chi lavora in nero. Insomma, gli imprenditori che lavorano onestamente devono sentirsi dei fessi?».