PSG, I MOTIVI DELL’ESONERO DI TUCHEL

Thomas Tuchel è stato esonerato dal Psg e questa, comunque la si giri, è una notizia che ha del clamoroso. Vero che ogni allenatore va giudicato nel contesto in cui è chiamato a lavorare (esempio: non si potrebbe imputare a un tecnico di una squadra che lotta per la salvezza di essere lontano dalla zona europea, volendo assolutizzare), ma stiamo comunque parlando di una figura che in due anni e mezzo ha vinto il 74,8% delle partite che ha allenato sulla panchina del Psg, che ha messo in bacheca due campionati, una Coppa di Francia e una Coppa di Lega nazionale. Vero: se sei al Paris Saint Germain vincere questi trofei è considerato quasi scontato, soprattutto vista la differenza di potenziale con le rivali nella Ligue 1, ma Tuchel è anche stato il primo allenatore a condurre la società in finale di Champions League (lo abbiamo detto) quando i suoi predecessori non erano arrivati nemmeno in semifinale; è comunque in piena corsa per vincere un altro campionato, ha vinto il suo girone di Champions davanti a Lipsia e Manchester United. Insomma: quest’anno, dal punto di vista dei risultati gli si poteva imputare ben poco. Eppure, anche alla fine della scorsa stagione si parlava già con insistenza di un esonero di Tuchel, che poi non era avvenuto; evidentemente, come dimostra quell’intervista che abbiamo citato in precedenza, il feeling tra l’allenatore tedesco e il Psg non era mai davvero sbocciato. Noi ci limitiamo a ricordare che anche con il Borussia Dortmund, dove ha vinto la Coppa di Germania e risollevato una squadra che è arrivata ai quarti di Champions League, se ne era andato per incomprensioni legate al calciomercato; ora, chissà… (agg. di Claudio Franceschini)



PSG, ESONERATO THOMAS TUCHEL

Il Psg ha esonerato Thomas Tuchel: decisione a sorpresa quella che ha infiammato la notte di Parigi, soprattutto perché arrivata a poche ore da un 4-0 rifilato allo Strasburgo in campionato. Se però ti chiami Paris Saint Germain e sei nell’epoca di Nasser Al Khelaifi, anche questo può non bastare: la squadra è terza in classifica ad un punto da Lione e Lille che comandano la Ligue 1, e questo viene visto come un risultato poco in linea con le ambizioni di una delle società che spendono maggiormente in sede di calciomercato. Non solo: alla base dell’esonero ci sarebbe anche l’intervista rilasciata dallo stesso Tuchel, nella quale lasciava trasparire qualche mal di pancia legato alla scarsa possibilità di fare il suo mestiere di allenatore, lamentando pressioni da parte dell’ambiente e questioni poco attinenti al calcio giocato che vengono messe in primo piano. Dalle stanze dei bottoni giurano che la decisione di esonerare l’allenatore tedesco sia precedente a queste parole, ma è chiaro che un legame possa esserci; anche perché il fatto di aver deciso nella notte lascia trasparire qualche dubbio. Termina dunque l’era del primo tecnico ad aver condotto il Psg alla finale di Champions League: anche questo non è bastato, così come il primo posto nel girone dell’attuale competizione – negli ottavi ci sarà l’ennesima sfida al Barcellona – non ha salvato il posto di Tuchel.



PSG, ARRIVA POCHETTINO

Con Thomas Tuchel esonerato, il Psg ha preso la sua decisione: il nuovo allenatore sarà Mauricio Pochettino, che ha vestito questa maglia tra il 2001 e il 2003. L’argentino ritrova una squadra profondamente diversa: all’epoca si giocava l’Intertoto (vinta) per accedere alla Coppa Uefa, oggi i parigini sono tra le forti candidate al trionfo in Champions League e possono contare su giocatori come Neymar e Kylian Mbappé, oltre a tutti gli altri. Per Pochettino è un ritorno in panchina dopo l’esonero subito dal Tottenham: anche quella, al netto di una Premier League iniziata male, era stata una decisione a sorpresa. L’argentino aveva portato gli Spurs a competere per la vittoria del campionato, giungendo per due volte secondo, e pochi mesi prima aveva traghettato la squadra alla finale di Champions League, con grande sorpresa di tutti e le epiche rimonte su Manchester City e Ajax. Dopo quattro anni e mezzo il rapporto si era risolto a favore di José Mourinho, e non troppi sostenitori del Tottenham l’avevano presa bene; ora Pochettino sarà chiamato innanzitutto a ripristinare lo status quo in Ligue 1 (cioè vincere il campionato senza scusanti), e poi a fare più strada possibile in Europa. Da queste parti significa vincere, anche perché la finale l’hanno finalmente giocata: per tornarci e perderla, tanto valeva confermare il malcapitato Tuchel…

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