Cogliati Dezza, 4 anni e mezzo per abusi su una giovane paziente
Una condanna a quattro anni e mezzo per Cogliati Dezza, psichiatra 72enne che dal dicembre 2019 all’ottobre 2020 ha abusato di una sua paziente, una ragazza 25enne che si era rivolta a lui per dimagrire. A Il Mattino, la giovane ha raccontato: “Tutto è cominciato per via del mio maledetto peso. Da anni soffrivo e soffro di disturbi alimentari. All’epoca pesavo 85 kg. Mi vergognavo del mio corpo e non volevo uscire di casa, ecco perché ho deciso quando aveva 25 anni, di andare da uno psichiatra”. Perché non un nutrizionista? La giovane spiega: “Per me era una questione psicologica, il mio peso dipende anche dalla testa. Io avevo anche tentato il suicidio, mi vergognavo a tal punto che non avevo altri pensieri. Ero ossessionata. Mi alzavo per mangiare anche di notte”.
La ragazza ha cominciato così un percorso con il medico per dimagrire e all’inizio la terapia ha dato i suoi frutti: “Andavo una volta al mese. Il professore mi aveva promesso che sarei dimagrita, e in effetti in pochi mesi sono arrivata a 55 chili scarsi. Non facevo diete ma mi dava dei farmaci. Il problema è che sono passata ad essere in sovrappeso fino ad essere quasi anoressica. Il mio corpo cambiava e questo mi aveva preso completamente dipendente dal dottore”.
La ragazza: “Ho pensato più volte al suicidio”
L’approccio da parte di Cogliati Dezza è stato però fin da subito anche sessuale. Lo psichiatra ha cominciato infatti ad abusare della ragazza, come rivelato dalla giovane a Il Mattino: “Direi che da subito è stato un approccio sessuale, anche se io non lo avevo capito. Mi faceva spogliare completamente, mi toccava e mi chiedeva costantemente delle foto per vedere i miglioramenti e il dimagrimento del mio corpo. Facevamo anche delle videochiamate e lui mi incentivava a dimagrire. Dopo poco lui mi diceva che era una cosa tra me e lui e che io non dovevo dire niente a nessuno. Mi faceva cancellare anche tutti i messaggi che ci inviavamo. Inizialmente erano rapporti orali, poi ha cominciato a legarmi e picchiarmi”.
Da parte dello psichiatra dei veri e propri abusi con violenza fisiche: “Aveva una stanza dove mi legava. Aveva molta dimestichezza con i nodi e le legature, si vedeva che non erano improvvisate. Poi mi colpiva col bastone. All’inizio io mi lamentavo perché mi faceva male e allora ha iniziato a farmi delle punture. Non so affatto cosa mi abbia iniettato. So che tornavo a casa con dei lividi che cercavo in ogni modo di nascondere. Oltre alle percosse mi faceva colare della cera calda sulla schiena e mi pinzava con delle mollette in varie parti del corpo”. La ragazza ha pensato più volte al suicidio, fino a quando i genitori non hanno notato sul corpo della figlia dei lividi: da lì, la denuncia e oggi finalmente la condanna.