Continua a far discutere il caso di Barbara Capovani, la psichiatra uccisa davanti all’ospedale di Pisa da Gianluca Paul Seung. Secondo Giuseppe Peluso, il cugino dell’aggressore al momento in carcere, si è trattato di una tragedia annunciata, che si sarebbe quindi potuta evitare. “Gianluca, mio cugino, non è uno stupido – racconta oggi Peluso parlando con i microfoni del quotidiano La Nazione – per quel che mi riguarda, ha molto più cervello di me. È stato tutto sbagliato fin dall’inizio, quando ha cominciato ad avere questi problemi di testa. Ma non è stupido: con me ha sempre ragionato. Avrebbero dovuto curarlo meglio, invece di oscillare tra prigione e non prigione. Non è un cattivo ragazzo se viene preso con le buone maniere, e con me si è sempre comportato bene”.



Quindi Giovanni ha proseguito: “Mi è dispiaciuto quando ho saputo la notizia; immaginavo che sarebbe andata a finire così. Dai e dai, doveva succedere. Si sapeva che sarebbe esplosa la bomba. Si sapeva da dieci anni”. Peluso sembra in qualche modo scagionare l’assassino della psichiatra Barbara Capovani: “Io do la colpa a chi non è stato intorno a Gianluca – sottolinea il cugino –; non meritava tutto ciò, così come non lo meritava la dottoressa che è stata uccisa. Mi dispiace per la sua morte, per i suoi tre figli, ma lo sbaglio non è tutto di Gianluca. Lo sbaglio è della politica italiana, di chi ha governato in questi anni e ha sbagliato tutto. Dovevano metterlo in qualche struttura e curarlo. Mi piange il cuore, mi dispiace dirlo, ma mia zia ha fatto tutto il possibile”.



PSICHIATRA UCCISA A PISA, IL CUGINO DEI PAUL SEUNG: “IL GIUDICE HA L’80% DELLA COLPA”

Quindi Peluso ha proseguito la sua disamina: “Vorrei che chi parla di Gianluca si fermasse a riflettere su questi dieci anni. Chi ha fatto tutta questa confusione è il giudice che è stato dietro a Gianluca per dieci anni e ha sbagliato: gli do l’ottanta per cento della colpa, perché doveva metterlo dentro prima, non ora che la frittata è fatta. Adesso spero che lo rinchiudano per un po’”.

Giovanni racconta come la zia abbia fatto di tutto per cercare di evitare il peggio ma “l’Italia è un paese dei balocchi”, aggiunge per poi spiegare: “è giusto che paghi, ma sarebbe stato più giusto che pagasse prima. Dovevano tenerlo dentro qualche anno, magari sarebbe riusciti a curarlo e tutto questo non sarebbe successo. Ma purtroppo ormai è inutile”.