David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi, nel corso dell’intervento di apertura degli “Stati generali della professione psicologica” organizzati da Cnop nelle scorse ore a Roma, ha lanciato l’allarme come riportato da Il Tempo in merito ai problemi psicologici che hanno, in Italia, raggiunto livelli senza precedenti, per persone di tutte le fasce di età. A soffrirne maggiormente sono coloro che hanno un basso reddito e non possono accedere alle cure.
“Siamo l’ultimo Paese in Europa per investimenti pubblici in questo campo, 61 euro l’anno a fronte di 500 euro di Francia e Germania. Ancora nel 2023 gli psicologi sono un lusso negli ospedali, nelle scuole, nelle strutture per anziani, persino nei Centri di Salute Mentale”, ha denunciato l’esperto. Il Consiglio nazionale dell’ordine, in tal senso, vorrebbe che fosse istituita la figura dello psicologo di base e che fosse implementata quella dello psicologo scolastico. Inoltre, chiede un rafforzamento del bonus, che è stato richiesto da migliaia di persone ma concesso a poche.
“Psicologi sono ancora un lusso”, l’allarme di Lazzari
David Lazzari ritiene che il cambiamento debba partire dall’alto e che il Governo debba dare una mano agli psicologi, affinché possano aiutare la popolazione. “Si parla di appropriatezza, di costi-benefici ma con gli occhi bendati, perché tutto questo viene ignorato in chi si ostina a pensare che biologia e psicologia sono due mondi separati, come una coppia separata in casa, eppure sappiamo che persino l’attività genetica è influenzata dalla psiche, come ci insegna l’epigenetica. O chi è rimasto fermo a 50 anni fa e pensa che la Psicologia sia solo un lusso per pochi e non una risorsa per tutti”.
Dei passi in avanti in questi anni sono stati fatti, ma il traguardo è ancora lontano. “Siamo riusciti ad entrare nell’agenda della politica, proprio ieri la Camera ha cominciato l’esame della legge sullo psicologo di base e ho incontrato nei giorni scorsi il Ministro Valditara per mettere a sistema la psicologia nella scuola. Ma la distanza tra la sensibilità ed i bisogni dei cittadini e la realtà dei servizi pubblici del nostro Paese in materia di Psicologia c’è ed è eccessiva”, ha concluso.