Entra in vigore lo “psicologo dell’assistenza primaria”: si tratta di un professionista a disposizione dei cittadini che lo potranno trovare dentro le Case di comunità che apriranno da qui a metà del 2026. Saranno, come spiega Il Sole 24 Ore, circa mille, grazie ai 2 miliardi stanziati dai fondi del Pnrr. Lo psicologo di base lavorerà per il Servizio sanitario nazionale e sarà dunque gratuito: avrà il compito di rendere concreto “il diritto all’assistenza psicologica al fine di garantire la salute e il benessere psicologico individuale e collettivo nonché di assicurare le prestazioni psicologiche ai cittadini nell’ambito della medicina di assistenza primaria” si legge nell’articolo 1 del testo unico messo a punto dalla Commissione Affari sociali della Camera.



Il testo è finora rimasto fermo ma è pronto a tornare in Parlamento: fino a questo momento era stato bloccato dai fondi necessari per finanziare l’arrivo della nuova figura del Ssn. Gli psicologici dell’assistenza primaria saranno circa 5-6 mila, dunque uno ogni 4-7 medici di famiglia. Si tratta di una risposta al bisogno sempre più diffuso di assistenza psicologica, che colpisce sempre di più i giovanissimi e che si manifesta con dipendenze, disturbi alimentari e comportamenti autolesivi. Basti pensare che nel primo anno del bonus psicologo c’è stato un boom di domande, con 400mila richieste a fronte di 40mila contributi erogati. Il ministero della Salute dovrebbe mettere in atto un finanziamento di circa 25-30 milioni di euro dal 2025, quando la misura dovrebbe diventare operativa. 



Psicologo di base, l’entrata in vigore dal 2025

Lo psicologo di base dovrebbe diventare realtà dal 2025. “Noi siamo pronti a procedere rapidamente con l’approvazione della legge che prevede anche un decreto attuativo in modo da aver completato tutti i passaggi entro fine anno e far partire questa nuova figura dal 2025 proprio quando cominceranno ad aprire diverse Case di comunità” ha assicurato Luciano Ciocchetti di Fratelli d’Italia, vicepresidente della commissione Affari sociali e relatore del provvedimento. Sui fondi, il politico di Fdi è positivo: “Ho avuto un confronto con il ministro Schillaci e c’è il suo impegno a intervenire”. Ma come saranno gestiti gli psicologi? “Spetterà alle Regioni l’organizzazione e la gestione di questo servizio ma la soluzione potrebbe essere quella di ricorrere alla dipendenza o al convenzionamento come accade già oggi con gli specialisti ambulatoriali o a un mix di queste due soluzioni” ha proseguito Ciocchetti. 



Secondo il relatore del provvedimento “si tratterà di un servizio aperto ai cittadini a cui potranno accedere direttamente nelle Case di comunità o nel distretto e potranno essere utilizzati i nuovi strumenti di digitalizzazione che consentiranno di raggiungere una platea di pazienti sempre più ampia”. Anche il Pnrr ha investito 1.5 miliardi per lo sviluppo della telemedicina, che passerà anche attraverso la costituzione di Case di comunità, come spiega Il Sole 24 Ore. Saranno le regioni a provvedere “all’istituzione di elenchi regionali degli psicologi di assistenza primaria, articolati in relazione a ciascuna azienda sanitaria locale”.