E’ morto Publio Fiori, ex figura di spicco della politica. Aveva 86 anni e l’annuncio del suo decesso è stato dato nella giornata di oggi alla Camera, attraverso le parole di Fabio Rampelli, presidente di turno. Non sono state rese note le cause di morte, ma si sa che Publio Fiori è scomparso nella giornata di ieri. Vista l’età non è da escludere qualche malanno tipico della vecchia ma in ogni caso ne sapremo sicuramente di più nelle prossime ore.
Una lunghissima carriera politica quella di Publio Fiori, suddivisa fra il Parlamento e la Camera dei deputati, di cui è stato anche vicepresidente. Nel corso della sua vita ha inoltre ricoperto il ruolo di ministro dei trasporti e della navigazione (1994-1995), sottosegretario al ministero delle Poste e delle telecomunicazioni (1992-1993), nonché quello alla Sanità e ministro dei Trasporti e della navigazione (1993-1994). E’ stato inoltre coordinatore di Alleanza Nazionale nel biennio 1996-1997 e deputato dal 1994 al 2006.
PUBLIO FIORI, I PRIMI PASSI IN POLITICA CON LA DC
Nato a Roma il 25 marzo del 1938, ha mosso i primi passi nella politica dopo essersi laureato in giurisprudenza. Si iscrisse nella Democrazia Cristiana, il partito con cui restò fino allo scioglimento avvenuto dopo lo scandalo Mani Pulite. Negli anni ’90 ha raggiunto il massimo della popolarità a livello politico, visto che Publio Fiori è stato dal luglio del 1992 sottosegretario al Ministero delle poste e delle telecomunicazioni sotto il governo Amato I, e poi nel governo Ciampi dal 6 maggio del 1993 sottosegretario alla sanità del governo Ciampi.
Quindi da luglio dello stesso anno, l’abbandono alla DC dopo che lo stesso partito si aprì al PDS, essendo lo stesso più orientato verso il centrodestra. Decise così di appoggiare la candidatura di Gianfranco Fini a sindaco di Roma, leader del Movimento Sociale Italiano che nel frattempo aveva già iniziato una lenta rivoluzione che l’avrebbe allontanato dalle frange di estrema destra.
PUBLIO FIORI, DA ALLEANZA NAZIONALE ALLA FEDERAZIONE DEMOCRISTIANA
Nel 1995 fu quindi fra i fondatori di Alleanza Nazionale dopo che l’ex premier Silvio Berlusconi lo volle con se ai trasporti nel suo primo governo, quello del 1994 e durato pochi mesi. Rimase iscritto in AN fino al 2005, dopo di che, in rotta con Fini, passò alla nuova Democrazia Cristiana fondata da Gianfranco Rotondi, divenendone presidente. Vi rimase però solo un anno visto che nel 2006 venne deferito dal collegio dei probiviri, accusato di aver convocato un congresso nazionale del partito in maniera illecita.
Fonda così la Rifondazione DC il primo ottobre del 2006, scontrandosi contro il governo Prodi II, per poi confluire nella Federazione Democristiana assieme all’UDEUR di Mastella e alla Democrazia Cristiana di Pizza. Publio Fiori viene ricordato anche per l’attentato da parte della Brigate Rosse subito il 2 novembre del 1977, rimanendo ferito gravemente a gambe e torace, mentre per anni è stato associato alla P2, fino alla sentenza del 2001 che lo assolse definitivamente dall’associazione alla loggia massonica.