Il 2 novembre 1977,  Publio Fiori, ex vicepresidente della Camera dei Deputati oltre che ex ministro dei trasporti, fu vittima di un attentato. Il consigliere democristiano finì nel mirino dei terroristi delle Brigate Rosse, subendo un agguato nella sua casa di Prati, a Roma, più precisamente in via Monte Zerbio. Il politico, espressione del governo e del potere, era sgradito alle BR, tanto che la mattina del 2 novembre, alle 9,30, venne colpito da alcuni proiettili sparati con l’intento di ucciderlo. Dopo essere uscito dal portone di casa sua, Fiori stava camminando lungo il viale alberato con la moglie e la figlia di appena due mesi, quando vide una serie di uomini seduti su una panchina.



Alle sue spalle, improvvisamente, comparve la brigatista Barbara Balzerani che lo colpì con un proiettile alle gambe mentre gli altri terroristi, Prospero Gallinari e Bruno Seghetti, gli spararono al torace: nonostante Fiori fosse armato, non riuscì a reagire all’attacco. I colpi di pistola non uccisero l’ex ministro dei trasporti, che riuscì a sopravvivere. Sul luogo dell’assalto, però, comparve un’inquietante scritta che poi si rivelerà profetica qualche tempo dopo: “Oggi Publio Fiori, domani Moro”.



L’attentato ad Aldo Moro quattro mesi dopo a quello a Publio Fiori

Quella scritta comparsa sul muro nel luogo dell’attentato a Publio Fiori, non era pourparler: quattro mesi più tardi, infatti, il 16 marzo 1978, Aldo Moro, leader di Democrazia Cristiana, venne sequestrato in via Mario Fani, nel quartiere di Monte Mario, poco lontano da dove era avvenuto invece l’agguato a Publio Fiori. Moro rimase prigioniero delle Brigate Rosse per ben 55 giorni, venendo poi ucciso in una Renault 4 rossa con dodici proiettili sparati nei suoi confronti. L’auto venne fatta ritrovare, con dentro il corpo del deputato, in via Caetani a Roma, non lontana da dove si trovava la sede di Democrazia Cristiana.



Publio Fiori, invece, sopravvisse all’attentato e rimase nella DC fino al 1993, quando per via di disaccordi con il partito, decise di abbandonarlo sposando invece il Movimento Sociale Italiano, per poi contribuire alla fondazione di Alleanza Nazionale e tornare ancora infine all’origine, dando il suo apporto alla nascita di Democrazia Cristiana per le Autonomie, diventandone presidente. Fiori è deceduto il 16 luglio 2024 a Roma, all’età di 86 anni.