Ancora guai per Sean P Diddy Combs, conosciuto soprattutto sotto lo pseudonimo di Puff Daddy. Come riferito nelle scorse ore dai media, a cominciare da RaiNews, le autorità federali avrebbero fatto irruzione nelle ville di proprietà dello stesso cantante rapper e produttore discografico. Gli agenti avrebbero effettuato un blitz nelle proprietà di Los Angeles e Miami, nell’ambito delle indagini che riguardano lo stesso Puff Daddy accusato di numerosi reati. La star della musica a stelle e strisce è infatti accusato da 4 donne di violenza sessuale, e in particolare stupro, abusi e sfruttamento della prostituzione.



Ma non finisce qui perchè Puff Daddy è anche sotto indagine per spaccio di narcotici e uso di armi da fuoco illegali. Una serie di accuse che se confermate farebbero finire dietro le sbarre lo stesso artista rapper per molti anni. Secondo quanto riferito dalla NBC News, emittente americana, nell’ambito dell’inchiesta sarebbero già state ascoltate tre donne e un uomo, ma sono in attesa altre persone che verranno sentite nelle prossime settimane dagli investigatori. La sua ex partner Cassie, nota cantante R&B sotto contratto con l’etichetta del produttore, Bad Boy, l’aveva accusato a novembre dell’anno scorso, 2023, di abusi domestici.



PUFF DADDY, IRRUZIONE DELL’FBI NELLE SUE RESIDENZE: IL RAPPER NEGA OGNI ACCUSA

Il rapper aveva comunque rimandato al mittente ogni accusa, per poi patteggiare in maniera “amichevole” ma senza diffondere quale cifra sia stata concordata dopo l’intesa. Dopo che Cassie è uscita allo scoperto altre tre donne hanno intentato una causa contro lo stesso Combs, precisamente nel distretto meridionale di New York e sostenendo di essere state aggredite sessualmente.

Due delle donne hanno inoltre spiegato di essere state aggredite quando erano ancora minorenni. Anche in questo caso l’artista a stelle e strisce, tramite i propri avvocati, ha negato tutte le accuse, rimandandole al mittente. In merito all’ultima azione, agenti di polizia armati sono entrati nelle residente di lusso, e l’Ufficio investigativo del Dipartimento di Sicurezza Nazionale di New York ha confermato il tutto tramite comunicato.