Non si arresta lo scandalo che vede coinvolto il rapper Puff Daddy, al secolo Sean Combs noto anche come “Diddy”, accusato di stupro da decine di persone negli Stati Uniti a cui si sommerebbero, nelle ultime ore, sei nuove denunce da parte di altrettante presunte vittime di violenza sessuale nei suoi “white party”.
Tra queste, secondo quanto riportato dalle principali agenzie di stampa, ci sarebbe anche un uomo che, all’epoca dei fatti contestati, avrebbe avuto 16 anni. Le più recenti accuse sarebbero mosse da due donne e quattro uomini e riguarderebbero presunti abusi sessuali che si sarebbero consumati tra il 1995 e il 2021. Persone che sosterrebbero di essere state aggredite sessualmente dal celebre artista e produttore americano oggi 54enne, in una delle sue tante feste esclusive nel segno del lusso e della trasgressione.
Puff Daddy nuovamente sotto accusa, altre sei denunce per violenza sessuale
Le nuove accuse di violenza sessuale al rapper Puff Daddy sarebbero cristallizzate in altrettante denunce presentate nell’arco delle ultime due settimane a New York. A riferirlo, riporta Agi, sarebbe stato uno dei legali delle parti in causa, donne e uomini la cui identità è rimasta secretata per motivi di sicurezza.
“Abbiamo in programma di presentare numerose altre denunce nelle prossime settimane contro il signor Combs e altri imputati“, avrebbe aggiunto l’avvocato a margine del deposito degli esposti. Le ultime sei denunce seguono un’ondata di procedimenti a carico di Puff Daddy, con un numero di presunte vittime che avrebbe superato il centinaio. A settembre Diddy, accusato di aver portato avanti un sistema dedito al traffico sessuale e alle estorsioni sfruttando il suo potere nell’industria musicale, è finito in manette, arrestato all’esito di un’irruzione dell’FBI nella stanza di un hotel newyorkese dove alloggiava.