APPROVATA IN PUGLIA LA LEGGE SUI DIRITTI LGBTQ+: COSA PREVEDE E COSA CAMBIA CON IL “DDL ZAN” IN SALSA BARESE
Il Consiglio Regionale della Puglia ha approvato questo pomeriggio una nuova legge sui diritti LGBTQ+ e contro la violenza di genere, evitando la discussione degli oltre trecento emendamenti presentati dal Centrodestra e attuando un subemendamento sostitutivo dell’intera legge. Per il provvedimento che potremmo già ribattezzare “ddl Emiliano” – in ricordo del “ddl Zan” proposto ma poi bocciato in Parlamento nella precedente legislatura – la Regione Puglia a guida “campo largo” approva la legge da 5 anni ipotizzata ma mai fino ad ora approvata.
Primo firmatario Donato Metallo, consigliere regionale Pd, con però l’assenso di altri consiglieri in M5s, Con, Per la Puglia e Misto, la legge sui diritti LGBTQ+ prevede «l’importanza di prevenire e contrastare le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale, dall’identità di genere o dalle variazioni nelle caratteristiche di sesso». Non solo, secondo quanto sancito dal provvedimento approvato in Consiglio, la legge pugliese promuove anche politiche del lavoro, di formazione e di riqualificazione professionale con anche inserimento nel mono del lavoro, «oltre che attività volte a garantire la parità di accesso al lavoro. Vengono disposti interventi in materia socio-assistenziale e socio-sanitaria di informazione, consulenza e sostegno in favore delle persone omosessuali, transessuali, transgender e intersessuate, nonché delle loro famiglie», riporta il comunicato finale di Regione Puglia.
EMILIANO RIVENDICA IL SUCCESSO, IL CENTRODESTRA CONTESTA IL METODO: LE POLEMICHE SULLA NUOVA LEGGE “ARCOBALENO” IN PUGLIA
Per capire però meglio di cosa effettivamente tratterà la legge pugliese occorrerà vederla all’opera anche perché difficilmente potrà puntare ad interventi anche su temi di opinione, come cercava di fare il ddl Zan poi bocciato in Parlamento. Resta non un ottimo biglietto da visita allora il “metodo” utilizzato dalla maggioranza del Consiglio Regionale Pugliese (da poco modificata con un mini “rimpasto” dopo le vicende giudiziarie che hanno colpito il Pd a Bari), con un subemendamento che ha di fatto cancellato tutti gli altri ed evitato ogni discussione in Aula: a lamentarlo il Centrodestra compatto, in particolare il capogruppo di FdI in Consiglio regionale pugliese, Francesco Ventola assieme agli altri rappresentanti meloniani Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Michele Picaro.
«La maggioranza di centrosinistra approva una legge, quella sulla parità di genere, che ha come principio base la tolleranza, ma poi si sottrae al confronto con le opposizioni. Insomma, una legge contro le discriminazioni sessuali approvata mettendo in pratica la discriminazione politica. È questa l’idea che si ha del rispetto dell’opinione altrui?», si legge nel lungo comunicato diffuso dopo l’approvazione della legge sui diritti LGBTQ+. Secondo il Centrodestra, il Presidente Emiliano aveva “fretta” di seguire l’indirizzo del nuovo Pd di Elly Schlein puntando a potenziali candidature per le prossime Elezioni Regionali in Puglia il prossimo anno. Come FdI sono stati presentati oltre 300 emendamenti in quanto la pdl (proposta di legge) non era mai stata discussa prima in commissione, al contrario di tutte le altre leggi regionali.
Rispondendo alle critiche, il Presidente Emiliano si dice soddisfatto della nuova legge: «è un bel passo in avanti, intende rimuovere gli ostacoli che limitano l’accessibilità ai diritti e vuole contrastare ogni forma di discriminazione basata sul genere e l’orientamento sessuale attraverso la conoscenza, la cultura, l’inclusione. Ho avviato l’iter per una legge contro l’omotransfobia nel 2016 perché era un preciso impegno del nostro programma». Secondo il Presidente dem, la legge approvata in Consiglio ribadisce la condanna netta alle discriminazioni e alla violenze determinate dall’orientamento sessuale, elementi però confermato anche nelle proposte degli altri partiti di Centrodestra.